Piano vaccini. Di Maio: «Presto altri 3 punti attrezzati in Romagna, uno anche a Forlì»

Emilia Biguzzi prima vaccinata a Forlì

Saranno aggiunti punti di vaccinazione aggiuntivi nelle prossime settimane, tra cui uno anche a Forlì. Come già anticipato dal direttore generale di Ausl Romagna, Tiziano Carradori, la conferma è arrivata anche stamattina nel corso di un colloquio telefonico informale tra il deputato romagnolo di Italia Viva Marco Di Maio e il massimo dirigente dell’azienda sanitaria romagnola.

Ho ritenuto giusto non far cadere nel vuoto le tante segnalazioni ricevute da molti operatori sanitari sparsi su tutta la Romagna – afferma il parlamentare – che avevano avanzato la necessità di una più ampia distribuzione territoriale dei punti di vaccinazione. Una necessità che Carradori ha ben presente e possiamo dire che con certezza che nelle primissime settimane del prossimo 2021 saranno allestiti tre ulteriori punti di vaccinazione per il personale medico-sanitario a Forlì, nel Faentino-lughese, nel Riminese“.

L’obiettivo in questa fase iniziale in cui le dosi disponibili sono poche e rivolte a una platea ristretta di persone – aggiunge il parlamentare – è consolidare l’organizzazione e l’impostazione della campagna di vaccinazione. Si sta completando la formazione delle squadre di ‘vaccinatori’ – afferma il deputato – che a loro volta per primi devono essere immunizzati, e si sta mettendo a punto il sistema organizzativo/logistisco per quando saranno disponibili quantità superiori di vaccino e si potrà procedere ad una campagna di somministrazione su vasta scala. Ovviamente quando si partirà con la vaccinazione di massa, poi, le sedi attrezzate e il personale dedicato aumenteranno ulteriormente“.

Nessuna dimenticanza o sottovalutazione, dunque – conclude il parlamentare – pensare che in questa fase le programmazione del vaccino sia fatta sulla basa di ragionamenti di campanile o di tipo politico, è assurdo e bisognerebbe che tutti coloro che ricoprono ruoli pubblici evitassero di esercitarsi in sterili polemiche che trasmettono ai cittadini e in particolare agli operatori sanitari, un’idea sbagliata e ingiusta. Basta polemiche, è il momento dell’unità“.

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