Daniele Vergini: «Oggi si conclude il mio impegno come portavoce del M5S»

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«Oggi ho rassegnato le mie dimissioni da consigliere comunale. Per correttezza vorrei spiegare a chi mi segue sui social le motivazioni: fin dal primo momento in cui nel 2013 mi impegnai come attivista e nel 2014 mi candidai nella lista 5 Stelle di Forlì avevo ben chiaro che non lo facevo per la “carriera”, ho sempre interpretato il mio attivismo politico come un servizio civile, un contributo per migliorare la mia città che sapevo sarebbe stato “a tempo determinato”, perchè non mi ha mai interessato il “vecchio modo” di fare politica per il quale ho sempre avuto un sentimento di repulsione. Mi sono imbarcato in questo impegno mosso da un senso di responsabilità verso la città e l’Italia, nella speranza che il paese fosse finalmente pronto ad un rinnovamento, abbandonando la vecchia politica a favore di una nuova basata sull’onestà, la coerenza e la meritocrazia.

Ed è stato un grande onore per me rappresentare il M5S come candidato sindaco nel 2019, dopo 5 anni di dura opposizione che, a quanto ci dicono in molti, non si era mai vista prima a Forlì! Ho condiviso assieme al Meetup di Forlì il sogno di poter cambiare in meglio la nostra città, sogno che purtroppo si è infranto su un risultato che ha visto i forlivesi premiare le solite “alchimie” della vecchia politica, questa volta del Centrodestra, che ha vinto promettendo un cambiamento rispetto al Pd che ovviamente al momento si è visto molto poco. Ma, nonostante questa delusione, sarei stato felice di portare a compimento il mio secondo mandato dando voce a quella parte di forlivesi che credevano ancora nella “terza via” di una politica nuova basata sul buon senso, sui programmi concreti e non solo sull’apparenza, sul consenso costruito grazie a media “amici” o alla sponda fornita dal “sistema” che vuole ad ogni costo impedire ogni rinnovamento per non perdere i propri privilegi, e denigra e oscura chi invece cerca di portare questi cambiamenti.

Purtroppo però all’interno del Movimento sono avvenuti nell’ultimo anno dei mutamenti di linea politica che non mi sarei mai aspettato, che mi hanno costretto ad una profonda riflessione e a prendere atto del fatto che non mi trovavo assolutamente in disaccordo con la volontà dei vertici e con l’esito delle votazioni degli ultimi mesi su Rousseau. Ho aspettato il più possibile nella speranza che si potesse invertire la rotta, ma purtroppo così non è stato. In sintesi io ritengo che il Movimento possa avere successo solo ed unicamente mantenendo una coerenza totale con i propri principi fondanti, una indipendenza chiara dalla vecchia politica presentandosi come “terza via” e un atteggiamento “rivoluzionario” rispetto allo status quo, perchè queste sono state le cose che ci permisero negli anni di “bucare” il muro di gomma del regime mediatico pro-sistema e di arrivare nella stanza dei bottoni per dare una speranza di cambiamento, il mio timore è quindi che se verrà ceduto troppo su quei punti, come purtroppo sta succedendo, il nostro sarà un inevitabile declino, perchè nonostante la nostra buona fede se si continuerà così sempre meno cittadini crederanno in noi, mentre invece continueremo ad avere sempre contro tutta quella parte di politica, media e poteri che non vogliono un vero rinnovamento, cioè la stragrande maggioranza di essi.

Sono quindi costretto a prendere atto di questi mutamenti e a lasciare il mio incarico, la mia azione politica è sempre stata improntata sulla coerenza e non posso quindi continuare come nulla fosse alla luce di questa nuova linea. Lo faccio con grande dispiacere, consapevole che scontenterò molti e che molti probabilmente non capiranno, ma la mia coscienza non mi permette di fare diversamente. Sono convinto che in molti abbiano votato su Rousseau questi cambiamenti in buona fede, ma senza comprendere come queste decisioni saranno in realtà deleterie per la nostra credibilità e per la percezione che avranno gli italiani del nostro Movimento, ponendo quindi in serio pericolo la nostra futura esistenza come forza politica. Mi piacerebbe che questo mio atto estremo servisse almeno a far riflettere i nostri vertici che hanno commesso grandi errori negli ultimi anni spingendo molte volte a favore di questi mutamenti auto-lesionisti.

Vorrei infine deludere le aspettative di giornalisti in cerca di scoop o detrattori vari: come avete visto sono critico ma non me ne vado “in polemica” o passando ad altre forze politiche, se si dovesse votare oggi il mio voto andrebbe ancora al M5S che rimane l’unica forza politica votabile sul panorama politico italiano. A chi resta a “combattere” dico che spero con tutto il cuore che abbiano ragione loro e che il M5S si possa risollevare con questa nuova linea, ma purtroppo io non posso più esserne un portavoce perchè non condivido assolutamente le modalità scelte. So che in molti attivisti e portavoce sono rimasti fedeli ai nostri principi e sperano di poter ancora invertire la rotta, a loro vanno i miei migliori auguri di poterci riuscire, avranno sempre il mio supporto.

Prima di concludere questo mio ultimo post come consigliere 5 Stelle, vorrei ringraziare il collega Simone Benini che mi ha accompagnato e sostenuto per 7 anni in questa avventura assieme a tutto il Meetup di Forlì; faccio anche i migliori auguri ad Eros Brunelli che subentrerà al mio posto come consigliere e sono convinto che farà un ottimo lavoro. Sono stati anni positivi di grande arricchimento morale, sono onorato di aver collaborato con tutti voi, non rinnego nulla di quanto abbiamo vissuto e rifarei tutto dall’inizio alla fine.
Grazie a tutti e “ad maiora”!

PS: la mia decisione non ha nulla a che fare con il governo Conte, che a mio parere doveva restare l’unica deroga possibile al no alle alleanze a causa della legge elettorale. Ritengo che Conte debba arrivare alla fine del mandato e penso abbia gestito al meglio delle sue possibilità l’epidemia covid».

Daniele Vergini

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