Nuovo centro commerciale a Santa Maria Nuova: monta la protesta di varie associazioni

Capocolle-di-Bertinoro

«Siamo allibiti dalle ultime notizie giunte in merito alla prossima pianificazione di un nuovo centro commerciale da 25000 mq nel Comune di Bertinoro in fregio alla via Emilia (in località Santa Maria Nuova Ndr). Siamo alle porte di Forlì, la stessa città che vanta un piano commerciale con ben 97 aree ove ad oggi è possibile costruire superfici commerciali e che vedrà molto probabilmente nascere con la nostra contrarietà un altro colosso di cemento in zona autostrada. A Bertinoro verranno consumati ben 120000 mq di terreno agricolo, in barba al tanto sbandierato, quanto ignorato, stop al consumo di suolo.

Questa ulteriore cementificazione è inaccettabile anche sotto il punto di vista della lotta ai cambiamenti climatici. Preservare il suolo (dove è immagazzinato il più importante stock di CO2 terrestre) è fondamentale per la nostra vita sul pianeta e quindi dalla sua difesa, oltre allo azzeramento delle emissioni di CO2, dipende buona parte del successo della lotta contro i cambiamenti climatici. Eppure non siamo temporaneamente tanto lontani dalla emanazione della legge Regionale 24/2017 una legge nata con l’obbiettivo prioritario di introdurre il principio del consumo di suolo a saldo zero.

Dalla presentazione del recentissimo rapporto ISPRA sul consumo di suolo emerge come nella sola provincia di Forlì-Cesena nel 2020 siano spariti 17000 ettari di terreno agricolo coperti dal cemento alla velocità di 2 mq al secondo. La nostra regione è al quarto posto per consumo di suolo dopo Campania, Veneto e Lombardia. Si tratta di scelte assurde e scellerate prive di ogni logica, improntate esclusivamente sul fattore economico e che vanno ad ignorare i danni diretti alla salute e alla qualità della vita. Siamo molto vicini ad un punto di non ritorno che richiede una presa di coscienza e un azione conseguente, non a parole ma con i fatti. E quanto si appresta a fare il Comune di Bertinoro va sicuramente in direzione sbagliata».

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