Rifiuti di guerra

rifiuti di guerra

Se ci pensate, la guerra, insieme con le sue tragedie, produce quantità industriali di rifiuti. Ci sono le foto della Crimea, 1854, che lo confermano precocemente. Residuati bellici, macerie, asfalto divelto, carte e plastiche, deiezioni umane e animali, resti di pasti consumati rapidamente. La guerra è uno spreco, uno scialo umano, finanziario, di materiali.

I materiali sono divorati con una voracità spaventosa, ma non possono essere recuperati o riciclati. Restano lì, abbandonati, a inquinare il paesaggio e l’anima, a infiltrare in profondità il terreno e le falde. Sangue e ruggine insieme, per tanto tanto tempo.

Roberto Balzani

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