Fmarket a Faenza

Il + e il Menu

Fmarket
Piazza della Libertà 21, Faenza RA
Giorno di chiusura: mai.
Orario di esercizio: dalle 7,00 alle 21,00 il venerdì e sabato alle 23,00; la domenica chiude alle 22,00.
Chiusura per ferie: pochi giorni a novembre e dicembre.
Si può prenotare? Si, impellente specie per cena.
Locale climatizzato con sale all’aperto, un circoscritto dehor, tavolini all’aperto in pieno stile parigino, quindi spazi piccoli ma “familiari”.
Come arrivare, itinerario consigliato: Devi portarti in piazza della Libertà a Faenza, la bella e piazza centrale teatro di mostre sulla ceramica, e non solo, esempio il Palio.

Fabrizio Mantovani mi era già noto con il suo vecchio locale Fmarket attiguo all’Hotel Vittoria in centro Faenza, ottimo locale (guida Michelin) ma quella location ha chiuso; oggi celebriamo il nuovo Fmarket con recensione ad assaggi del nuovo locale coniato col nome di Fmarket, un po’ Market, un po’ FM, una cosa nuova in Faenza.
Faenza bella cittadina già capitale della ceramica romagnola, ma anche goloso cuscinetto tra Romagna ed Emilia, sorella maggiore che nasce dopo il fiume Santerno, sacro confine della nostra stupenda regione.
Fabrizio l’ho ritrovato su questo locale: una bottega di frutta-verdura, con un bar, annessa cucina, immagino quest’ultima sorta sul negozio già esistente; tutto su spazi piccoli, va detto, ma la attività marcia alacremente nonostante alcuni sacrifici (come la cucina), anzi a vedere in quanti lavorano, e tutti piazzati sul mangiare, c’è da complimentarsi. Fabrizio ed il suo socio, più la moglie, si adoperano a vista, cioè li vedi sui piatti, benchè, ripeto, l’ambiente sia piccolo, ma caldo familiare ed umano.

All’interno della FMarket, Fabrizio risulta socio con due soci maggioritari, Lorenzo Colombo, Lisa e Tania Zoffoli, è inclusa sua moglie; infine una schiera di giovani collaboratori si cimentano ai tavoli. Curiosare sulla bottega non posso fare a meno: cimeli come un vasetto di Scalogno di Riolo Terme, tante chicche alimentari che mi ricordano posti che han fatto la storia come Burde a Firenze (recensito) tabacchi con alimentari, mito fiorentino, Dall’Olio a Bologna, ex bottega di panini per i carrettieri del fine ‘800, licenza di ogni genere, Amilcare sul vicentino sulla statale con i soliti buoi che trainavano carri pieni di verdure, oggi passano i Tir davanti a questi locali storici che han fatto la gastronomia moderna.

Fabrizio mantovani, poco più che 50enne, dopo la scuola alberghiera, si cimenta con la chitarra-basso, ma la cucina avrà la prevalenza: parte per esperienza formative in Francia, a seguire Piemonte, una della patrie enogastronomiche nazionali, lavora anche in Liguria; curriculum francofono, scusate se è poco dato che è la scuola N° 1 al mondo sulla cucina; per lui il cibo diventa amore, un concetto di vita, musica per le mie orecchie a sentire questi cenni filosofici sul mangiare, ma la musica non lo lascerà mai, anzi nel suo locale ho potuto ascoltare musicalità eccezionali.

Quindi dal 2015 è in auge questo bel negozio alimentare/con cucina, con tanto di coreografiche cassette per la frutta/verdura, fa anche da mangiare e aggiungerei tanti aperitivi, gettonatissimi. Non è un ristorante che propone piccola vendita di ghiottonerie, ma un alimentari che fa da mangiare. Ben 12 maestranze impegnate qui da Fmarket. 

Dimensione del locale: bottega alimentare con generi freschi e persino cassette di frutta/verdura che trovi appena entri, simpaticissimo, mi ricorda Burde a Firenze.

Servizi igienici e cucine/altro: bagno monosesso, piccolo, funzionale perfetto, pulito. Cucina a vista, piccolina ma attrezzata.

Target del locale $$$: Medio-basso secondo il mangiare e comunque qui mangi anche con poco, questo è un dato oggettivo di cui tengo conto, puoi entrare e mangiarti una sola pizzetta o un friggione o un “Pan Bagnat” sorta di puccia farcita con verdure e tonno; trovi anche novità come il maxi avocado-toast; ecc.
Note sulla cucina, tipologia espressiva: Cucina espressa anche d’autore.

Descrizione Menù assaggiati:

• Antipasti. Maial Tonnè, una favolosa riedizione del vitello tonnato su una base bruschettona con adagiato fettine di Vitello, buonissimo di alto valore e salsetta circostante, delicato, ottimo, voto alto: 10.

• primi piatti. Consommè/Fondente con semi di zucca cereali coriandolo gambero sesamo e cocco, ottimo, voto alto: 9. Tagliatelline Kamut zucca e prosciutto: porzione abbondante molto curato ricco di condimento, ottimo, voto 8,5. Cappelletti al ragù come indicatoci dai ns segnalatori: favolosi.

• secondi piatti. Parmentier di patate al tartufo, con cappello del prete e verdure al salto, al dente. Buonissima, lenta cottura per la ciccia, verdure al dente ma cotte, un altro piatto top, voto: 10 e lode.

Sull’ultima gita degustativa, Fabrizio si è prodigato nel farmi assaggiare un piatto che amo particolarmente, il Baccalà Mantecato; difficoltà oggettiva, a me nota su articoli a tema, sulla riuscita del piatto, meraviglia, anzi favoloso, pochissimo salato, ben lavorato, delicato, sapore tenue fine goloso, ben realizzato, voto assegnato: 9,5.

• contorni: di stagione, sui piatti.

• Pizze/Altro: Troviamo anche proposte di focaccie e pizze in teglia, ottime.

• Nel Cestino: piadina, pane, grissini. Ottimi.

• I dolci: Ottimi.

La carta dei Vini; e dell’acqua? Buona scelta di vini anche importanti.
Olio sale aceto: Olio di frantoio.
Caffè: buono.

Verdetto finale: la Location esterna 9; il locale 8; servizio 8; voto globale sul menù da 8 a 10; il conto 10.

“Sulla Porta”. Il locale vanta le Placche delle seguenti Guide:
– 4live.it
– www.viaemiliaristoranti.it
– Come Bar, è sulla ottima guida “Bar d’Italia” del Gambero Rosso.

Puoi anche provare. Locali recensiti sul ns. giornale o consigliati:
– Marianaza a Faenza, mia recensione; patria della Carne-alla-brace; ricordo i “moti carbonari”!
– La Baita a Faenza, buono, in lista recensiva.

Cosa c’è da vedere in zona: Faenza, città della Ceramica, non mancare sul Museo della Ceramica; da vedere inoltre: Parco Bucci; Piazza del Popolo, bellissima; Palazzo Milzetti; Cattedrale di San Pietro; merita anche il centro storico,

In definitiva: ottimo per aperitivi, gettonatissimo; ideale per mangiarini al volo da lavoro; bello per cena col partner, ma serve prenotare per tempo e nel fine settimana la sera è strapieno. Locale con pochi coperti; dehor pittoresco un po’ parigino, in pieno centro storico faentino: che vuoi più?

Gigi Arpinati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *