A Predappio, come si vede dalla foto, sono iniziati lavori edilizi sul pendio sottostante via Varano Costa, in prossimità di Casa Mussolini, a metà e poco a destra rispetto al breve tragitto a piedi, in lieve salita, da piazza Garibaldi allo stesso edificio storico. Finalmente un’opera pubblica, attesa da tempo, pur se minima, e sicuramente strategica, rispondendo davvero ai bisogni, più o meno impellenti, di tanti predappiesi o turisti che siano. Io stesso, avendo organizzato eventi culturali a Casa Mussolini, ho seccamente, forse anche drammaticamente, deluso le aspettative di visitatori in urgenza fisiologica, potendo solo indicare a tali malcapitati dove recarsi per l’agognato sgravio, fra l’altro sempre fiducioso nella loro tenuta sfinterica.
Ancora mi chiedo come sinora la casa natale di Benito abbia potuto e possa tuttora essere sede di manifestazioni espositive, culturali senza rispondere appieno alle norme vigenti sulla sicurezza, sui servizi di accoglienza dei visitatori, sulla stessa agibilità da parte di persone disabili; sono fermamente convinto che il caso vada presto segnalato nelle sedi opportune. Comunque, un bagno pubblico era necessario da tempo: l’Amministrazione, già distintasi per il suo eccellente fervore nel rifacimento di marciapiedi e cordoli, negli sfalci erbosi, nelle asfaltature celeri e tappa buche, quindi forte di tale esperienza, ha voluto adesso osare nella realizzazione di quest’opera pubblica, davvero agognata, direi quasi degna del PNRR, tanto certe necessità corporali possono pregiudicare la rinascita e la resilienza di taluni predappiesi o visitatori.
Dunque, un bagno pubblico, non si sa di che tipo e con quale modalità di accesso, tanto meno con quale servizio di mantenimento e pulizia, ma, soprattutto, se esternamente videosorvegliato. Torna, insomma, un servizio che nelle vicinanze di Casa Mussolini subito richiama trascorsi vespasiani in ferro sulle pubbliche vie, a Firenze ne sopravvive uno, ora in disuso, con tanto di fascio littorio impresso. Mi pongo, però, due problemi.
Il primo: è opportuno che entro o in prossimità della zona di rispetto, a decoro e tutela di un edificio storico, quale Casa Mussolini, si ponga un bagno pubblico? È vero che i lavori sono iniziati ad una certa distanza, poco più di 55 metri, quasi la futura toilette possa “stare in cesso” ovvero in disparte, pari così, secondo alcuni dantisti, all’omonimo dire nella Divina Commedia (Inf, XXII, v. 100), tuttavia tale localizzazione non mi convince, col fiuto del buonsenso mi pare disdicevole. Molto meglio collocarlo altrove, altre soluzioni sono possibili: per esempio, dopo la curva di via Varano Costa, subito successiva alla casa natale dell’Uomo della Provvidenza, oppure in parte dello spazio retrostante la Cassa dei Risparmi di Forlì.
Il secondo problema, nel caso della realizzazione dell’opera laddove ora in corso i lavori, è se l’area giochi resti nella posizione attuale o possa essere, giustamente, spostata poco distante, ma sempre in condizione semi pianeggiante sul pendio: questo per la sicurezza di movimento dei bambini. La sensibilità attenta dei predappiesi e, ancora di più, dell’amministrazione non resteranno sordi o ciechi a questa problematica, risolvendo o rassicurando su talune perplessità: l’attesa è davvero grande per il primo inaugurale tiro di sciacquone, ma la vicinanza della casa natia del Duce impone rispetto della storia.
Franco D’Emilio