Silvio Berlusconi copione di Ciriaco De Mita

L'invenzione e l'uso propagandistico del motto Forza Italia

Pur non condividendo interamente la politica berlusconiana, tanto da non esserne mai stato un sostenitore ed elettore, ho sempre riconosciuto l’impronta innovativa e i meriti del Cavaliere, anche in occasione della sua scomparsa con un articolo di giusta considerazione e dovuto rispetto. Adesso, con altrettanta schiettezza e veridicità di prove voglio dimostrare come Silvio Berlusconi sia stato copione di idee altrui, insomma non tutto il suo operato sia stato farina del proprio sacco.

Pensare che durante gli anni di liceo all’Istituto dei Salesiani di Milano il giovane Silvio, molto bravo nelle materie umanistiche, non permetteva a nessuno di copiare le sue traduzioni: così, ancora, testimoniano alcuni compagni di scuola in vita, così confermava il suo severissimo professor Strapazzon; dunque, falsa la storia di Berlusconi che solo a pagamento lasciasse copiare o passasse le traduzioni delle prove in classe. Forse, già presago dell’unicità del suo futuro, il Cavaliere non poteva davvero consentire che qualcuno lo copiasse, ma non esitò, successivamente, a diventare copione di altri quando ravvisò originale, se non geniale, un’idea altrui.

Così nel 1994, al momento della sua discesa in campo, Silvio copiò il motto “Forza Italia” pari pari da Ciriaco de Mita, noto e blasonato esponente della Democrazia Cristiana, partito giunto, allora, alla fine della sua lunga vicenda. Era stato, infatti, Ciriaco De Mita, quale segretario nazionale della DC, a inventare, registrare e depositare lo slogan “Forza Italia”, quale motivo esortativo e propagandistico alle elezioni politiche del 14-15 giugno 1987.
La campagna elettorale del 1987 già si collocava in una situazione contradditoria e di grave difficoltà dell’intero schieramento politico della Prima Repubblica e Ciriaco De Mita pensò di lanciare questo motto di riscatto, fortemente identitario, pure molto trasversale per la sua coincidenza col tifo per la nostra nazionale calcistica.

Bruno Tabacci, altro esponente della trascorsa DC, oggi ancora parlamentare nell’ambito del centrosinistra, ha recentemente confermato questo plagio di Berlusconi, ricordando come in tutta la campagna elettorale per le politiche del 1987 De Mita non mancasse di rendere ben visibile lo slogan “Forza Italia” davanti o sopra i palchi dei comizi: così da Milano a Roma, a Palermo, così nel comizio conclusivo di Avellino, illustrato dalla foto, qui allegata, con Ciriaco al microfono. La cosa singolare sta nel fatto che in anni successivi Berlusconi e De Mita scherzavano su tutto questo, Ciriaco aggiungendo la notazione ironica come, in fondo, la discesa in campo di Silvio fosse stata agevolata dall’esperienza propagandistica della vecchia “balena bianca”.

Franco D’Emilio

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