Che senso e quale valore può avere l’antifascismo di una pastasciutta a 8 euro? Certo, il 25 luglio 1943 è data importante della storia italiana contemporanea, ma non possiamo né, soprattutto, dobbiamo agitarla come richiamo, vivo e attuale, ad una divisione che già tanto ha segnato l’Italia con il dramma terribile della guerra civile. Questo antifascismo da pastasciutta ad 8 euro, bevande comprese, è istrionico, patetico, solo divisivo nel male di una faziosità mai sopita.
Questo antifascismo fregnone che si abbuffa in un’atmosfera rievocativa di morte, italiani contro italiani, è miseramente fuori dal tempo e, cosa peggiore, dal presente: la destra ora governa il nostro Paese col pieno consenso degli elettori e, incontestabilmente, nel solco della libertà, della democrazia. Non volevamo l’alternanza? O, forse, adesso, alla sinistra l’alternanza non va più a fagiolo perché se la deve conquistare, verificando se sia credibile e maggiore la sua proposta politica complessiva, sinora davvero solo parolaia ed evanescente?
Si convincano gli irriducibili, tristi epigoni dell’antifascismo settario e logoro che oggi sono al governo uomini e donne di generazioni, cresciute ad omogeneizzati di vario contenuto nutritivo, non soltanto a pastasciutta, condita con l’astio, la vendetta, il rancore mai sopito: questa differenza, diciamo alimentare, ha consentito anche una crescita culturale di valori e di confronto dialettico, purtroppo inviso a chi ancorato tuttora a schemi ideologici e politici, crollati da tempo, a Berlino come a Roma, Parigi e, prima ancora a Budapest, Praga e, poi, Danzica e via dicendo.
Nessun antifascista da pastasciutta ad 8 euro potrà mai ammetterlo, ma quel piatto di pasta a Forlimpopoli il 25 luglio prossimo per festeggiare la caduta del Fascismo avrà il sapore amaro di chi è stato sconfitto dalla storia e dal voto. La famiglia Cervi, citata nella locandina pastasciuttara, va giustamente onorata al pari di altre famiglie colpite nella parte avversa: tutti i morti meritano rispetto e onori ben oltre una pastasciutta da 8 euro, ma, ancora di più, è oggi vergognoso che vi sia chi si nasconde, giustifica dietro i morti del nostro tragico, comune passato. Antifascisti da pastasciutta ad 8 euro siete a corto di argomenti attuali, convincenti, degni del futuro dell’Italia.
Buon appetito!
Franco D’Emilio
1 commento
Ma che strani ragionamenti, i morti saranno anche uguali ma solo perchè sono morti. Rimane la differenza da che parte stavano e che cosa stavano facendo in quel momento. Altrimenti sarebbe come dire che nazisti morti e ebrei trucidati siano la stessa cosa. Capisco gli sforzi di riscrivere la storia ma non capisco il senso di queste genaliate scritte a proprio uso e consumo.