Ho visto e rivisto tanti video di altrettante esibizioni, sempre diverse per programmi e temi musicali, di Beatrice Venezi, la superba, perché unica ed eccellente, giovane direttrice d’orchestra che a 33 anni può già annoverarsi tra i grandi maestri, interpreti ed esecutori della musica. Proprio così, eccezionale maestra la nostra Beatrice che, mai paga, ogni volta che sale sul podio, sa cogliere, interpretare, sottolineare l’anima, il respiro di ogni composizione e sa dirigere perché le voci modulate e composte degli strumenti manifestino appieno l’estro, l’umore, la gioia o la sofferenza del compositore: lo stesso brano, affidato in diverse occasioni alla direzione di Venezi, si rivela sempre peculiarmente vissuto e interpretato, dunque originale di quella serata, di quel momento.
Beatrice Venezi esprime conoscenza e cultura musicale di notevole spessore, è pianista di piena abilità versatile nei passaggi dalla lievità alla determinazione, al volo o all’impeto delle mani nel fraseggio musicale sui tasti. Tutto sorretto, fra l’altro, pure da un bagaglio di raffinata e sempre rinnovata cultura generale che leviga la sensibilità artistica della nostra protagonista.
Dunque, talento nel fruscio di tanta eleganza, nel desiderio di cambiare la scena della direzione d’orchestra: innegabile che Beatrice porti sul palco l’immagine di una donna bellissima e di spiccata femminilità, subito, però, capace di fondersi con l’intensa forza espressiva, quasi poetica, dell’orchestrazione; altrettanto innegabile che Beatrice abbia portato una ventata di freschezza e colore, segnalandosi per i suoi abiti fascinosi e colorati, fuori dall’austerità rituale del nero; altrettanto innegabile la modestia di Beatrice che, fuori dai teatri e altre occasioni concertistiche, smette l’abito, il ruolo, la figura del personaggio pubblico ed è solo la donna semplice, gentile della sua quotidianità.
Non voglio tediare nessuno col pregevole curriculum artistico di Beatrice Venezi, facilmente reperibile in rete, un curriculum che davvero onora l’Italia nel mondo internazionale della musica, ma qualcuno con tanta stupidità e ignoranza intende ora sfregiare, anzi oltraggiare.
Mi riferisco alla recente iniziativa, vile e stolta, del collettivo politico Touscitoyens-o6, ciarpame rozzo, incolto e fazioso di 12 associazioni della sinistra francese che hanno chiesto al sindaco di Nizza di annullare l’ingaggio di Beatrice Venezi per la direzione del prossimo concerto di Natale e Capodanno presso l’Opéra nizzarda.
Motivo di questa richiesta imbecille? A Beatrice si rimprovera di essere figlia di Gabriele Venezi, un tempo dirigente di Forza Nuova, movimento politico dell’estrema destra italiana; poi di sostenere il governo Meloni con il suo incarico di consigliera per la musica del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano; infine, dulcis in fundo delle cazzate, scusate, ma il fine giustifica la mia scurrilità, di prestare la sua attività artistica a favore di una politica governativa di destra che in Italia riduce i diritti delle donne, richiama i valori mussoliniani e nostalgici “Dio, Patria e Famiglia”. Ecco, così si chiude il cerchio idiota di questo collettivo della sinistra francese, soltanto cianfrusaglia residuale di tanto declino della “rive gauche”. Sono gli stessi fiancheggiatori degli assassini brigatisti italiani riparati in Francia, sono gli stessi borghesucci che, a spese del culo altrui, fomentano la rivolta contro Emmanuel Macron.
Possibile che si offenda così tanto valore artistico e culturale di Beatrice Venezi? Perché non ammettere che caposaldo della libertà, della democrazia è la libera professione delle idee personali, comprese anche quelle di Beatrice, fra l’altro sempre espresse con tanta civiltà, tanta riflessione critica, mai un tono sopra le righe, tantomeno fuori dal lecito?
Forse, in Francia come in Italia la cultura credibile deve ritenersi solo quella fumosa e onanistica della sinistra, ormai fuori da ogni riscontro con la realtà e, soprattutto, dal consenso elettorale? La stupidità umana mi deprime, questa d’oltralpe mi massacra gli zebedei! Per fortuna, mi resta il talento e l’intelligenza, la bellezza e l’eleganza di Beatrice Venezi, meravigliosa maestra e interprete: mi rifugio nella sua avvincente direzione della Sinfonia n. 1 op. 21 di Ludwig van Beethoven e subito il nulla, la pochezza mi scivolano via.
Franco D’Emilio