Costantini: «Una mozione per superare l’endometriosi»

Andrea Costantini

«La revisione delle tabelle di invalidità, che favorisca la comprensione del dolore e dell’impatto sulla qualità di vita, il diritto al lavoro: attraverso tutele lavorative come i congedi mestruali, il telelavoro e l’aumento dei permessi per malattia ed esenzione dal ticket per le spese sanitarie primarie, prevedendo la gratuità delle terapie ormonali essenziali per le pazienti aventi diritto al codice di esenzione 063 e monitoraggio e implementazione dei PTDA esistenti sono proposte concrete che allevierebbero la vita di tante donne affette da questa patologia» dice Andrea Costantini consigliere comunale della Lega.

«L’endometriosi coinvolge globalmente la salute della donna in età fertile con effetti psico-fisici spesso debilitanti fino a risultare invalidanti ed è fondamentale vi sia un supporto concreto – sostiene Costantini che prosegue –. Questa condizione colpisce il 10% delle donne in età riproduttiva (3.000.000 solo in Italia). È una patologia a causa multifattoriale, ormono-dipendente, tipica dell’età fertile, che tende ad avere un andamento cronico, progressivo, e recidivante».

«L’endometriosi può interessare organi dell’apparato genitale o extragenitale e la sintomatologia è piuttosto vasta ed è complesso riuscire a definire l’endometriosi come un’unica e definita entità patologica. È estremamente difficile a causa della variabilità di presentazione, per questo rimane tutt’oggi una sfida per clinici e chirurghi. In particolare – prosegue il consigliere – si vuole sottolineare la capacità della malattia di impattare in modo fortemente negativo la qualità di vita di pazienti in età riproduttiva e porre l’attenzione sul rischio di sviluppo di danni d’organo, in particolare a livello dell’apparato genito-urinario ed intestinale, con importanti conseguenze in termini di qualità di vita personale e lavorativa, rischio di ospedalizzazione, rischio di danni d’organo permanenti ed infertilità. La patologia è più comune tra le 30enni e le 40enni, ma può iniziare a presentarsi già in fase adolescenziale e in Italia sono affette da endometriosi il 10-15% delle donne in età riproduttiva; la patologia interessa circa il 30-50% delle donne non fertili o che hanno difficoltà a concepire».

«Le donne con diagnosi conclamata sono almeno 3 milioni. La diagnosi arriva spesso dopo un percorso lungo e dispendioso, il più delle volte vissuto con gravi ripercussioni psicologiche per la donna. Il tempo medio per la diagnosi è piuttosto lungo e gli studi evidenziano un trend in aumento nelle donne in periodo riproduttivo, dove la difficoltà maggiore resta quella di fare diagnosi ma anche e soprattutto per la scarsa conoscenza della malattia da parte del personale sanitario così come dell’opinione pubblica in quanto il 58% delle pazienti ha ritenuto fossero sintomi normali; il 35% delle pazienti non si è sentita presa seriamente in considerazione dal proprio medico e l’intento della mozione – conclude Costantini – è quello di fare in modo che le donne affette da questa patologia siano supportate e tutelate, ma anche quello di effettuare un lavoro di sensibilizzazione affinché si possa combattere questa patologia con ‘armi’ sempre più incisive».

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