«Fra le tante drammatiche emergenze provocate dall’alluvione, c’è sicuramente quella delle decine di famiglie locatarie delle case popolari devastate dall’alluvione. Come chiarito nel corso della recente commissione dai rappresentanti di Acer, la gravità dei danni subiti dalle strutture, la complessità degli interventi e la stessa difficoltà di reperimento di alcuni pezzi di ricambio, rendono purtroppo lenta l’opera di completo ripristino degli immobili. Se nelle ultime settimane è stato possibile riportare l’acqua calda negli appartamenti, servirà invece ulteriore tempo per un completo riavvio di ascensori e centrali termiche. Già in occasione della commissione, di fronte a questo stato di cose, avevamo chiesto al Comune, proprietario degli immobili, di prendere in mano la situazione e fornire una risposta adeguata alle decine di famiglie coinvolte» si legge in una nota di Forlì & Co.
«La nostra semplice proposta era che, non potendo intervenire sulle tempistiche dei lavori, almeno lo si facesse riconoscendo agli inquilini un ristoro economico a compensazione dei disagi, dando indicazione ad Acer di non procedere alla riscossione dei canoni di affitto per sei mesi, un tempo sostanzialmente corrispondente al pieno ripristino dei danni. Il Comune, che nei giorni scorsi ha annunciato di avere un avanzo di bilancio di diversi milioni e che intende spendere centinaia di migliaia di euro per le luminarie di Natale, non avrebbe certo difficoltà a mettere a disposizione di Acer un fondo pari ai canoni non riscossi per questi sei mesi, al fine di coprire i costi di gestione e manutenzione degli appartamenti, cui i proventi degli affitti sono destinati. Dopo che in commissione la nostra istanza è caduta nel vuoto, durante il Consiglio di lunedì abbiamo chiesto all’Amministrazione di chiarire una buona volta se fosse disponibile ad accoglierla; al dunque, la giunta ha confermato la propria totale insensibilità ai problemi dei cittadini alluvionati, rifiutando non solo di accogliere la proposta, ma persino di aprire qualsiasi discussione» continua il gruppo di minoranza.
«A provocare ancora maggiore indignazione sono i toni burocratici della replica, che hanno minimizzato i disagi degli inquilini, sostenendo che le limitate misure adottate dal Comune (sospensione temporanea del versamento dei canoni e annuncio, mai formalizzato, di una lieve riduzione del loro importo) siano una compensazione già più che sufficiente. Zattini e la sua Giunta, dai loro ampi e comodi palazzi del potere, si permettono dunque di banalizzare e relativizzare la situazione di centinaia di cittadini residenti nelle case popolari fra i quali anziani, minori, persone diversamente abili e nuclei familiari in condizioni di disagio socio-economico, che sono stati mesi senza acqua calda e ancora oggi rimangono in attesa del completo ripristino di ascensori e centrali termiche. Altro che disagi limitati. Si tratta dell’ennesima prova della chiusura e cecità dell’Amministrazione di destra di fronte all’emergenza sociale provocata dall’alluvione che non possiamo accettare, e che continueremo a combattere in ogni sede» conclude il gruppo consiliare Forlì e co.