Terremoto a Tredozio, danneggiate le dimore storiche di Villa La Collina e Palazzo Fantini

La facciata di Palazzo Fantini

Villa La Collina e Palazzo Fantini, dimore storiche di Tredozio, hanno subito ingenti danni in seguito al terremoto che ha colpito l’intera zona nei giorni scorsi. Da una prima ricognizione a Villa La Collina i danni più ingenti si concentrano nella Cappella della famiglia Vespignani, proprietaria dell’immobile, e in alcune case della tenuta, in particolare modo ne “I Vanzetti” e “La Chiesina”, dichiarate inagibili dai Vigili del Fuoco. Palazzo Fantini, invece, mostra crepe e diverse fessurazioni in molte stanze, soprattutto al primo e secondo piano della dimora. Il terremoto, fortunatamente, non ha invece danneggiato il giardino storico.

Oltre ai danni strutturali, che dovranno essere al più presto riparati per mettere in sicurezza gli edifici, la situazione attuale desta preoccupazione anche in ottica futura: queste dimore storiche hanno un ruolo rilevante a livello economico e culturale per l’intero territorio di Tredozio – spiega Beatrice Fontaine presidente dell’Associazione Dimore Storiche Emilia Romagna -. Penso alla filiera del turismo, che, grazie anche a Palazzo Fantini e Villa La Collina, intercetta molti visitatori. Persone che, attratte dalla possibilità di visitare le due dimore storiche, hanno l’opportunità di scoprire il paese ed il territorio. Le dimore storiche sono centrali anche per la filiera artigiana in particolare per il restauro e la manutenzione delle opere presenti al loro interno come ad esempio gli affreschi e gli stucchi. Sono patrimoni estremamente fragili che vanno tutelati a tutti i costi per il bene del territorio. Inoltre, quanto accaduto negli ultimi mesi, dall’alluvione di maggio al recente terremoto, purtroppo, rischia di aggravare il problema dello spopolamento del paese e della vallata: molte famiglie, non avendo più un’abitazione agibile, stanno meditando di trasferirsi altrove. Per questo chiediamo un pronto aiuto alle Istituzioni, a partire dall’istituzione dello stato di emergenza nazionale per permettere un aiuto più celere per l’intera popolazione e anche per la conservazione di questi beni come le dimore storiche che possono fare la differenza per mantenere vivi i territori, soprattutto quelli più periferici, come appunto Tredozio”.

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