L’articolo diffamatorio per l’assessore predappiese Lambruschi

Consiglio Comunale Predappio Roberto Canali

Dovevo aspettarmelo, il mio articolo “A Predappio non sanno come si racconta il Ventennio” del 17 ottobre scorso ha suscitato interesse, ma pure molta curiosità, anche telefonica, circa l’avviso, così l’ho definito, di una trascorsa possibile querela da parte dell’attuale assessore alla cultura e vicesindaco di Predappio, Luca Lambruschi. In sintesi, il 24 settembre 2020 pubblicavo, sempre su 4live, l’articolo “A Predappio deludente e scontato il Paese dei Mussolini”, recensione critica, articolata e accuratamente motivata, della mostra storico-documentaria “Il Paese dei Mussolini”, organizzata dal Comune di Predappio a Casa Mussolini, per la quale rimando al seguente link (https://www.4live.it/2020/09/a-predappio-deludente-e-scontato-il-paese-dei-mussolini/).

Subito poco dopo, alle ore 19.34, sempre del 24 settembre 2020 il vicesindaco di Predappio e assessore alla cultura Luca Lambruschi, a mezzo email, contrassegnata @comune.predappio.fc.it e con oggetto Articolo diffamatorio, inviava a Tommaso Di Lauro, direttore responsabile della testata 4live, il seguente testo “Buona giornata. Avrei necessità di conoscere i responsabili dei contenuti del sito 4live. Vi chiedo di contattarmi urgentemente al omissis del numero telefonico. Con il mio legale sto valutando uno degli ultimi articoli del sig. D’Emilio e vi ritengo responsabili quanto lui del contenuto dell’articolo. Grazie. Luca Lambruschi Vicesindaco di Predappio”

Alle successive 21.57 dello stesso 24 settembre 2020 il direttore Tommaso Di Lauro mi girava detta email che mi coinvolgeva in prima persona. Mi stupì che il vicesindaco e assessore alla cultura Lambruschi, dunque nell’esercizio di un importante ruolo istituzionale, risultasse dimentico di quanto all’art. 21 della nostra Costituzione “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure”. Mi chiesi dove tale pubblico amministratore predappiese ravvisasse nel testo del mio articolo, di cui sopra il link, gli estremi della diffamazione.

Mi colpì il tono imperioso, arrogante e spiccio del Lambruschi, solo espressivo, questa la mia conclusione, del fastidio di veder messa in discussione la sua autorità di amministratore pubblico e di assessore alla cultura, protagonista di una mostra da me recensita negativamente. Mi sono sempre chiesto se tale email del Lambruschi con oggetto “Articolo diffamatorio” sia stata decisa in comune accordo con tutti gli altri componenti dell’attuale giunta di centrodestra al governo di Predappio, ma, in fondo, poco importa, so solo di averci sorriso sopra con un pizzico di compassione.

Franco D’Emilio

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