«Il recente tentativo dell’Amministrazione di giocare la carta di una campagna elettorale anticipata fatta di misure propagandistiche tanto casuali quanto inutili non basta a nascondere lo stato sempre più grave del nostro centro storico. Cinque anni dopo le mirabolanti promesse di Zattini, il cuore della città appare sempre più svuotato di funzioni, degradato e non attrattivo, spopolato di persone e attività e, da ultimo, sporco e talvolta pericoloso. Il bilancio delle azioni messe in campo dal Comune si riduce a milioni spesi per iniziative effimere e di immagine (come l’ormai famigerata “Forlì che brilla”), alle multe alle persone sedute sui gradini e all’idea sempreverde di portare le auto in piazza» è l’attacco di Federico Morgagni di Forlì & Co.
«Il divario fra la gravità dei problemi e il livello delle risposte messe in campo fa capire che la giunta non ha alcuna idea per invertire la crisi del centro storico, il cui ulteriore declino non potrà certo essere evitato con qualche post sui social, qualche iniziativa di immagine o qualche ordinanza muscolare o securitaria. Per quanto ci riguarda, pensiamo invece che l’obiettivo del rilancio del centro storico possa essere conseguito solo muovendosi in un’ottica unitaria, riqualificando il tessuto urbano anche in funzione del rafforzamento della socialità e come risposta ai problemi della sicurezza. Riqualificazione, attrattività e sicurezza vanno sempre di pari passo e, nel centro storico non meno che altrove, vanno integrate con criteri di vivibilità, sostenibilità ambientale e sociale e con l’insediamento di funzioni strategiche, legate alla natura alla natura del centro come luogo storico e centro identitario naturale, con uno sguardo rivolto al futuro» insiste il capogruppo di minoranza di F&c.
«Tutte le esperienze sin qui ovunque condotte ci dicono infatti che la riattivazione di spazi e la riqualificazione e riuso di immobili generano effetti positivi diffusi sul contesto urbano circostante, in termini di rafforzamento della coesione sociale, coinvolgimento attivo della comunità locale, sicurezza e attrattività. Per questa ragione, se vogliamo porci obiettivi all’altezza della necessità, dobbiamo puntare a ridefinire una funzione strategica del centro storico per la Forlì del futuro, individuare i vari interventi settoriali per attuarla e una serie di strumenti e azioni pratiche che diano anche risposte di breve termine. In questo percorso, andranno trattati alcuni nodi aperti: individuazione di risposte qualificanti alla situazione di spazi in sotto-utilizzo e declino (a partire dall’area dei Portici); valorizzazione della vocazione turistico-culturale del centro storico, con una particolare attenzione al quartiere del San Domenico, in cui occorre sviluppare servizi innovativi per l’attrattività turistica e per la piena valorizzazione degli spazi del giardino e della Barcaccia; la promozione e il rafforzamento della connotazione di spazio dedicato all’enogastronomia e alla socialità dell’area fra Mercato coperto e giardini Orselli, prendendo anche in considerazione il tema della riqualificazione e riuso di piazza Cavour; la risoluzione del tema irrisolto del rapporto fra città e ateneo, valorizzando università e campus come luoghi aperti alla città e promuovendo l’integrazione fra tessuto urbano e comunità di studenti e docenti» precisa Morgagni.
«Riteniamo che la fase verso cui stiamo andando, di definizione dei programmi per il prossimo mandato amministrativo, apra la possibilità di avviare una stagione di progettazione del nuovo che vogliamo per Forlì e il suo centro. Una fase in cui sarà importante la definizione di momenti e luoghi di elaborazione partecipata, aperti ai cittadini come singoli e nelle varie forme associative di cui è ricco il tessuto sociale forlivese» conclude Federico Morgagni.