Anche in Romagna e a Forlì nasce il movimento politico Indipendenza

Movimento Indipendenza

«Nei mesi scorsi abbiamo avviato un percorso che ci ha visto il 26 novembre partecipi della fondazione del movimento politico Indipendenza tenuto a battesimo a Roma dal segretario nazionale Gianni Alemanno e dal presidente nazionale Massimo Arlechino, durante l’assemblea fondativa a cui hanno partecipato delegati da tutte le Regioni Italiane. Il movimento politico dell’indipendenza italiana, fonda le sue radici nel comitato Fermare la Guerra, che il 27 maggio promuove il manifesto Fermare la Guerra, sottoscritto da centinaia di persone tra professionisti, intellettuali e comuni cittadini. Un documento di forte critica per la decisione dell’Europa e dell’Italia di continuare ad inviare armi all’Ucraina e di applicare sanzioni alla Russia, in assenza di una concreta iniziativa volta alla ricerca di una via negoziale per far cessare il conflitto» spiega Daniele Avolio coordinatore per la Romagna del movimento Indipendenza.

Il comitato Fermare la Guerra è stato da subito presente anche a Forlì, denominato Comitato Libertà e Lavoro, e presieduto da Massimo Viroli, già coordinatore senior provinciale di Forza Italia, che da gennaio sarà eletto nei 50 coptati dell’Assemblea Nazionale e che dal 27 novembre ha assunto l’incarico di coordinatore provinciale Forlì-Cesena del movimento Indipendenza. Un’articolazione voluta in modo determinante dal coordinatore della Romagna del Movimento Indipendenza, Daniele Avolio, già consigliere provinciale e Comunale di Forlì, eletto domenica 26 novembre a Roma al termine dell’Assemblea Fondativa, nei 100 consiglieri dell’Assemblea Nazionale e confermato tra i membri della Direzione del partito.

«Movimento Indipendenza è un partito nuovo già proiettato nel futuro dei principi ritrovati, che già nel suo statuto contiene novità rilevanti come il rifiuto della “personalizzazione” del partito, quindi di un leaderismo esasperato, l’assunzione della Costituzione come faro programmatico dell’azione concreta che si intende sviluppare nella società italiana attuale, e il ritorno alla comunità. Un partito che rimette i militanti e gli iscritti al centro dell’organizzazione e che restituisce a un movimento politico quella “democrazia interna” che non esiste più in tutti gli altri, di fatto attribuendo finalmente il merito ai militanti dei territori della realizzazione delle linee programmatiche e della crescita del partito stesso, composto da persone vere. Il movimento Indipendenza è un soggetto politico fondato sull’identità, le tradizioni e i senso di appartenenza comunitaria, che promuove i valori della dottrina sociale cattolica e dell’umanesimo del lavoro, e che porta già nel suo simbolo la parola Indipendenza scandita in sillabe, quasi gridata, rafforzata dal punto esclamativo, parola che meglio di altre sintetizza il nostro auspicio di vedere uscire l’Italia dalla condizione di sudditanza economica, finanziaria e politica che è alla radice di tutti i suoi problemi, ed il colore blu nella tonalità che fu scelta nell’800, in piena rivoluzione industriale, per tingere il tessuto delle tute da lavoro, un pigmento artificiale poco costoso che divenne in fretta il simbolo della classe operaia, e che oggi per noi esprime l’attenzione e la preoccupazione del nostro movimento per il lavoro e i diritti sociali degli italiani» precisa Avolio.

«Valori fondamentali, quelli sopracitati, uniti al principio sacrosanto dell’autodeterminazione dei popoli, al passaggio dal “più Europa al più Italia”, al disimpegno immediato da ogni missione dell’Alleanza Atlantica fuori dai limiti di una alleanza puramente difensiva, che ci trovano totalmente d’accordo e onorati, certi come siamo che questa sia l’unica via per ricostruire i diritti sociali e del lavoro degli italiani, iniziando proprio dai piccoli territori. Come non ci stancheremo mai di ripetere, oggi più che mai, la politica deve necessariamente essere solo al servizio del popolo. Ci batteremo perché l’Art. 32 della Costituzione non venga manipolato selvaggiamente come è avvenuto in epoca Covid costringendo con il ricatto milioni di italiani a vaccinarsi e saremo strenui difensori di chi sarà ancora vessato da provvedimenti come il green pass che di sanitario non avevano neanche il titolo. Pur avendo le nostre radici nel centrodestra, la nostra politica andrà oltre gli steccati che hanno animato il dibattito politico fino a ieri. Saremo la spina nel fianco dei partiti di sistema e di tutto l’arco costituzionale» conclude Daniele Avolio.

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