Al Campus di Forlì il terzo simposio internazionale sul patrimonio culturale

Campus Università Forlì

“Tangible and Intangible Cultural Heritage through Past, Present and Future”, il titolo della due giorni, in programma giovedì 18 e venerdì 19 gennaio, che riunirà a Forlì i maggiori esperti internazionali per avviare la ricerca di nuove efficaci modalità per proteggere il patrimonio culturale come parte integrante della identità di ogni individuo e di ogni collettività, a fronte dell’esplosione del conflitto armato tra Israele e Palestina e del perdurare della guerra in Ucraina.

L’evento prenderà il via giovedì 18 gennaio, alle ore 9,00 nelle Aule 3 e 2 del Teaching Hub del Campus di Forlì e continuerà, nella seconda giornata, venerdì 19 gennaio, alla Rocca di Bertinoro. Si susseguiranno sessioni di altissimo livello scientifico sulle tematiche più importanti (diritti umani e patrimonio culturale, digitalizzazione e patrimonio culturale, tutela dei beni culturali in tempo di guerra) con sessioni di giovani studiosi provenienti da tutti i continenti. Tra i partecipanti, il sottosegretario di Stato al Ministero della Cultura Lucia Borgonzoni; il sottosegretario di Stato agli Affari Esteri e alla Cooperazione Internazionale Maria Tripodi; il consigliere d’Ambasciata Paolo Bartorelli, capo ufficio Unesco del Maeci; il consigliere di Legazione Stefano Crescenzi, incaricato delle questioni Nazioni Unite per la Direzione Generale Affari Politici e di Sicurezza del Maeci; il direttore dell’Istituto Italiano di Cultura al Cairo, Davide Scalmani. Tra gli altri, interverranno anche il rappresentante permanente d’Italia dell’Unesco a Parigi Liborio Stellino; l’ambasciatore d’Italia in Libia Gianluca Alberini, e l’ambasciatore d’Italia a Baghdad Maurizio Greganti. Prenderanno parte all’evento più di 120 professori ed esperti da tutto il mondo. Presente anche Giuseppe Nesi dell’International Law Commission.

Il Simposio sarà inoltre l’occasione per annunciare la fondazione dell’Heritage International Institute (HII), con sede a Roma, finalizzato alla protezione e alla promozione del patrimonio culturale e naturale materiale e immateriale, in tutto il mondo e in ogni circostanza, anche durante i conflitti armati. Sarà inoltre esposto il Museo Virtuale sul Patrimonio Culturale, promosso dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e dal Ministero della Cultura, il primo a livello mondiale su un tema, offrendo un esempio di interpretazione digitale esegesi del patrimonio culturale, combinando tre diversi modelli di digitalizzazione. È stato esposto in Italia, Canada, Egitto, riscuotendo un successo davvero significativo. Saranno inaugurate le nuove stanze virtuali sui siti più importanti della Lista del Patrimonio Mondiale Unesco in Emilia-Romagna (Bologna, Ferrara, Modena, Ravenna).

Nel corso della seconda giornata alla Rocca di Bertinoro, l’Istituto presenterà la sua Roadmap di attività per il 2024 e firmerà un numero di accordi record in una cerimonia formale di firma con università, musei, centri di eccellenza internazionali. L’Istituto presenterà il suo programma per il 2024 che prevede numerose iniziative non solo accademiche (più di 20 corsi e Master in tutto il mondo in programma per il 2024) ma anche culturali e artistiche, a partire dalla prima cena dedicata al cibo come patrimonio culturale presso la Reggia di Caserta, ma anche la creazione del primo hub internazionale di designers a favore del patrimonio culturale insieme al lancio della prima International Heritage Fashion Week, concerti nei siti Unesco a partire dal Colosseo, produzioni di film sul patrimonio culturale, rappresentazioni teatrali.
Sarà annunciata, infine, la candidatura di Unibo ad una cattedra Unitwin/Unesco con la commissione nazionale Unesco. Il focus proposto per l’Umitwin è “il patrimonio culturale come motore della pace e della sicurezza internazionale, dei diritti umani e dello sviluppo sostenibile”. Si trattera’ della prima candidatura italiana per una Unitwin Unesco di così ampia portata, includendo anche Università del Global South, a partire dal Sudan e dalla Libia.

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