Delegazione cervese a Forlì in pellegrinaggio per la festa della Madonna del Fuoco

Delegazione cervese in pellegrinaggio per la festa della Madonna del Fuoco

Domenica 4 febbraio i salinari cervesi rinnoveranno il rito del pellegrinaggio a Forlì in onore della Madonna del Fuoco. La delegazione sarà composta da rappresentanti dell’Amministrazione comunale, in particolare da Gianni Grandu, presidente del Consiglio comunale di Cervia, e da esponenti del Gruppo Culturale Civiltà Salinara. A confermare l’ufficialità e la solennità della partecipazione saranno presenti anche i gonfaloni del Comune di Cervia e della parrocchia di Santa Maria Assunta.
Durante la celebrazione della messa delle ore 11,00 nel Duomo di Forlì, al momento dell’Offertorio, i salinari offriranno in dono, come già avveniva in passato, sale raccolto nella salina Camillone in segno di devozione e di buon auspicio.

Questa tradizione, che è stata ripristinata una ventina di anni fa da Bruno Masini (1929 – 2012), personaggio di primo piano in molti ambiti di Cervia, e da Gabriele Zelli, allora assessore al Comune di Forlì, ha un sapore antico. Essa affonda le radici in un passato lontano e mostra i segni di una grande devozione. Si tratta di un retaggio legato alla permanenza a Cervia del vescovo forlivese Francesco Maria Merlini che resse quella diocesi dal 1635 al 1644. La prima volta che compare nelle cronache la partecipazione dei salinari ai festeggiamenti della Madonna del Fuoco è il 1653.

La Confraternita della Beata Vergine del Fuoco, istituita dal vescovo Merlini e composta dai salinari e non solo, portava in processione nel capoluogo forlivese, già dal XVII secolo, il crocifisso ligneo oggi custodito nella Chiesa del Suffragio di Cervia. Il culto per la patrona di Forlì si diffuse rapidamente tanto che le fu dedicato un altare nella chiesa di San Giorgio in Cervia vecchia, che in seguito venne trasferito nel duomo quando la città fu spostata dove si trova oggi.

I cervesi portavano a Forlì doni destinati all’altare, fra cui calici d’argento e arredi sacri. Il priore della confraternita cervese faceva comporre e stampare su fazzoletti di seta e su carta canti e poemi in cui si esaltavano i meriti della Beata Vergine del Fuoco. Alcuni sono ancora oggi conservati presso la biblioteca Piancastelli di Forlì.
La Confraternita dei salinari cervesi scomparve verso il 1860, ma la tradizione del culto e del pellegrinaggio rimane un appuntamento molto importante.
Quest’anno alla delegazione si aggiungeranno anche i camminatori del Cammino del Sale che intendono riproporre il pellegrinaggio da Cervia a Forlì. Faranno a piedi simbolicamente gli ultimi nove chilometri da Borgo Sisa al chiostro dell’Abbazia di San Mercuriale, dove si uniranno ai rappresentanti della municipalità forlivese, al gonfalone della Città di Forlì e a quanti vorranno partecipare, per raggiungere in corteo la Cattedrale di Santa Croce, dov’è presente la Cappella della Madonna del Fuoco.

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