“La fretta con cui in Emilia-Romagna si vuole decidere sul fine vita è indegna, soprattutto per un tema così delicato. Bonaccini sta imponendo ai cittadini la linea estremista di Elly Schlein“. Così Luca Bartolini, ex consigliere regionale e dirigente di Fratelli d’Italia Forlì-Cesena, e Vincenzo Bongiorno, coordinatore comunale di FdI Forlì, che non risparmiano critiche nei confronti della decisione del presidente della Regione Emilia-Romagna Bonaccini sul delicato tema del suicidio assistito. Una delibera della Giunta Regionale permette infatti, a chi ne abbia i requisiti, di chiedere al Servizio sanitario di accedere al suicidio medicalmente assistito: entro un massimo di 42 giorni il cittadino saprà se la sua richiesta è stata accettata. Una scelta che troverà in Fratelli d’Italia un’opposizione ferma.
“Oltre ad essere contrari nel merito della decisione, esprimiamo rammarico anche per il metodo utilizzato: sia almeno il Consiglio Regionale, democraticamente eletto, ad esprimersi – rimarcano -. Crediamo che si sia volutamente evitato il voto dell’Assemblea per timore che il provvedimento non passasse, alla faccia della democrazia. Ma non possiamo permettere che si cancelli con un tratto di penna la sensibilità dei cittadini che si battono per la vita. Ricorreremo contro il provvedimento all’Avvocatura dello Stato e in ogni altra sede competente, come ha annunciato il nostro capogruppo in Regione, Marta Evangelisti”.
Bartolini e Bongiorno sottolineano l’importanza di aprire un dialogo inclusivo prima di prendere decisioni che avranno un impatto significativo sulla società. “La vita è un diritto sacro, e ogni voce deve essere ascoltata. Perché Bonaccini evita il confronto in aula? Ci pare una mossa che sa tanto di strategia personale, di calcolo politico per allinearsi al segretario Schlein. Siamo molto amareggiati. Non si può piegare la ricerca del bene comune a ragione di calcolo partitico, atteggiamento tipico della sinistra“.
Gli esponenti di Fratelli d’Italia aggiungono: “Sia dato piuttosto sempre maggiore sostegno a quelle strutture, come gli Hospice di Forlimpopoli e Dovadola, specializzate nelle cure palliative mettendo al centro la dignità del malato“. E infine domandano: “In tutta questa vicenda del fine vita deciso d’imperio dalla Giunta Regionale, i cattolici di centrosinistra si faranno sentire? O si sono già rassegnati alla totale irrilevanza sui temi etici nello schieramento in cui si trovano?“.