Finalmente, la candidatura di una brava persona, come testimoniano il suo passato e il suo presente, la considerazione e la stima dei suoi concittadini, di tanti romagnoli del territorio forlivese, ancora di più l’apprezzamento di quanti amano la politica pulita e costruttiva, silenziosamente concreta, mai cialtrona di vane promesse e miserevoli figure. Non si può, dunque, non accogliere con simpatia la candidatura a sindaco di Santa Sofia di Flavio Foietta, dopo un lungo decennio di assenza dalla vita politica di nuovo in campo con duplice coraggio: da una parte, la creazione di un’ampia lista civica apartitica, trasversale, espressione di un reale “progetto civico” condiviso, davvero rappresentativo del territorio santasofiese e della sua gente; dall’altra, la sfida alla politica dei pesi e contrappesi, della prevalenza dei se e dei ma sulle certezze, al menare inconcludente del can per l’aia.
Un duplice coraggio che non rischia affatto di sconfinare nell’azzardo, tanto Foietta è persona di doti umane, capacità professionali e politiche, quindi con i numeri giusti, anche coerentemente, perché no, con la sua lunga attività di ingegnere civile nel settore delle infrastrutture. Il riscontro di queste doti e capacità di Foietta è attestato dai risultati conseguiti, dalla capacità di dialogo sempre dimostrata, dalla determinazione del proprio lavoro, professionale o politico o amministrativo che fosse, negli anni del suo ruolo di sindaco di Santa Sofia dal 2004 al 2014.
Fermo e coerente cattolico, lontano, però, da ogni dogmatismo o intransigenza dottrinaria, Flavio Foietta ha seguito il destino della diaspora della DC sin tra le fila del Partito Democratico, ma sempre testimone, voce del pensiero sociale e politico cattolico: chissà perché, quando l’ho conosciuto, mi ha ricordato Giulio Pastore, fondatore e primo segretario della Cisl, il grande sindacato sostenitore di un riformismo laico nel segno dei valori del cattolicesimo. Sì, conosco Foietta e mi onora la sua amicizia, ma qui ne scrivo con assoluta schiettezza: la sua serietà, la sua esperienza e competenza, anche il suo concepire concretamente la politica come un difficile, ma appassionante servizio verso gli altri meritano veramente quel rispetto che raramente, oggi, possiamo prestare a tanti politici, locali e nazionali, inetti, persino, per dirla alla toscana, a pensare con mezza testa. Non posso neppure dimenticare, ne sono stato testimone, il suo impegno a sostegno dell’Associazione della Via Romea Germanica, promuovendone le potenzialità turistiche e culturali, fra l’altro con tanto suo lavoro di fine e colta ricerca storica per realizzarne una guida, utile strumento di conoscenza.
Insomma, quando una persona vale, cosa rara nel mondo della politica, mi rallegra riconoscerne la caratura, senza preclusioni di sorta: sicuramente io e Foietta siamo politicamente distanti, ma ci unisce l’onesta intellettuale, cosa non da poco. Dunque, una brava persona perché sa assolvere i suoi doveri, portare avanti i propri impegni, sostenere le sue responsabilità, ma soprattutto dimostrare coerenza tra ciò che pensa, dice e ciò che realizza: questa la cifra della rettitudine e della lealtà di Foietta.
In fondo, con tanto realistico senso della misura, dell’opportunità e della necessità di una scala delle priorità il nostro Foietta si è sempre dimostrato abile nell’uso del suo cannocchiale politico, conciliando la vista di orizzonti, lontani a venire, con l’immediata realtà del momento ovvero il futuro con il presente di Santa Sofia.
Questa stessa prudente, ma fattiva lungimiranza, sono convinto guiderà e impegnerà il suo “progetto civico” per una Santa Sofia sempre più unita, la sua stessa ricandidatura a sindaco sulle sponde del Bidente.
Franco D’Emilio