«Il PRI è il più antico partito tuttora esistente in Italia ed ha mantenuto immutati il nome, il simbolo (l’edera), l’organizzazione e le basi ideologiche riconducibili a Giuseppe Mazzini, Aurelio Saffi, Carlo Cattaneo, Randolfo Pacciardi, Ugo La Malfa e Giovanni Spadolini. Su molti elettori, soprattutto nella città di Saffi, è forte l’attrazione del nome PRI, e così regolarmente, ad ogni elezione, viene sfruttato il richiamo del “repubblicanesimo”. Per tale motivo leggiamo in questi giorni che vi sono tanti finti repubblicani in ogni schieramento. Quello che non torna è che questi personaggi, che in passato sono stati repubblicani occupando anche posti di rilievo, ma ad un certo punto, 15 anni fa, al fine di assumere assessorati e posti di potere, si sono iscritti e candidati a sostegno del Partito Democratico, pur in presenza del Partito Repubblicano nella competizione elettorale» è il commento di Alessandra Ascari Raccagni Segretario della Consociazione forlivese del PRI.
«Così come è azzardato parlare di repubblicani e mazziniani, riferendo che si tratta di militanti in una sezione dell’Associazione Mazziniana Italiana (AMI) quando lo statuto dell’Associazione ne esclude le finalità politiche, tanto che recita “L’AMI si asterrà da appoggiare nelle competizioni elettorali politiche o amministrative, singoli partiti o candidati” ed anche “Le cariche di rappresentanza dell’AMI sono incompatibili con quelle di rappresentanza esterna di partiti o movimenti politici a qualsiasi livello”. Quindi si chiede il rispetto per chi nel Partito Repubblicano Italiano continua ad operare per non disperdere un patrimonio politico che ha fatto la storia di Italia e della nostra democrazia. E ci auguriamo che la frase “Il mondo repubblicano che fa capo al centrosinistra e che milita nella sezione forlivese dell’Associazione Mazziniana “Giordano Bruno” si riunisce per esplicitare il suo sostegno al candidato sindaco Graziano Rinaldini” sia solo uno svarione dell’autore» conclude Ascari Raccagni.