Sono 14 i progetti finanziati dal Ministero della Salute che vedono l’Irst protagonista

IRST frontale

Sono oltre 312 i milioni di euro finanziati per ricerca su malattie, tumori rari e malattie croniche ad alto impatto sulla salute pubblica, messi in campo dal Ministero della Salute con il secondo bando per progetti in campo biomedico attraverso il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Finanziamenti che permetteranno di realizzare 334 progetti. Dei 39 sottomessi da aziende e Irccs dell’Emilia-Romagna, tre sono coordinati da Irst “Dino Amadori” Irccs, ognuno con budget (da ripartire tra i partner) pari a 1 milione di euro. Ma considerando anche le iniziative in cui l’istituto è partner, il numero degli studi che coinvolgono ricercatori dell’Irst sale a 14, per un finanziamento complessivo di 4 milioni 463mila euro.

I tre progetti coordinati da Irst si propongono di definire l’efficacia di nuovi approcci di cura in ambiti in cui Irst ha expertise riconosciute a livello internazionale: Combicor -Vax (principal investigator Irst, Alessandro Passardi, partner Emiliano Tamburini dell’Ospedale di Tricase “Cardinale Giovanni Panico”) mira a valutare l’efficacia clinica e immunologica di un trattamento terapeutico innovativo per tumori del colon retto basato su una fase iniziale di induzione di un anticorpo monoclonale e vaccino a cellule dendritiche, seguita da una fase di mantenimento con chemioterapici; Ben-Hur (p.i. Irst Anna Tesei, partner professoressa Simona Collina dell’Università degli Studi di Pavia, il professore Stefano Alcaro dell’Università degli studi di Catanzaro e la professoressa Gabriella Castoria dell’Aou “Vanvitelli” di Napoli) si propone di sviluppare nuovi composti in grado di inibire una proteina (detta Hur) che gioca un ruolo importante nella regolazione dell’espressione genica associata ai tumori così da aprire la strada a terapie innovative per il trattamento di tumori aggressivi attualmente difficili da trattare come il glioblastoma e il cancro alla prostata; Bio-Test (p.i. Irst Ugo De Giorgi, cui si affiancano Vitantonio Primiceri del Cnr – Istituto di Nanotecnologie di Lecce e il professore Matteo Landriscina dell’Aou Policlinico di Foggia) si propone di migliorare il trattamento dei tumori delle cellule germinali (Gct) concentrandosi sui casi di recidiva e resistenza alla terapia, identificando nuovi biomarcatori, sviluppando dispositivi diagnostici avanzati ed esplorare nuove strategie di immunoterapia.

I bandi Pnrr rappresentano una concreta occasione per puntare con forza verso l’innovazione tecnologica e lo sviluppo di nuovi trattamenti: essere risultati meritevoli di finanziamento, per ben 14 progetti di cui tre come coordinatori, è un risultato che ci riempie di soddisfazione – commenta Fabrizio Miserocchi presidente Irst -. A tutte i ricercatori che hanno promosso queste progettualità vanno i nostri complimenti. Così come un sentito ringraziamento va anche alla precedente Direzione Scientifica Irst, al professore Giovanni Martinelli, che ha indirizzato la fase progettuale; e all’Ufficio Ricerca, senza il cui lavoro di progettazione non sarebbe stato possibile raggiungere questo traguardo. Irst Irccs è un perno della ricerca nazionale, un patrimonio di tutti i cittadini. Per questo, insieme ai bandi vinti, ricordiamo il sostegno offerto alle nostre attività, da quello di chi pone una semplice firma nella sua dichiarazione dei redditi per darci il suo 5 per mille, fino al supporto dei grandi donatori come, per fare un solo esempio, la Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì il cui contributo è stato essenziale per la recente acquisizione dell’acceleratore lineare”.

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