Questa mi mancava, io partigiano di Gian Luca Zattini per la sua riconferma a sindaco di Forlì! Le parole spesso pesano e diventano pietre di novelli balilla, seppur in camicia rossa e sotto l’acronimo ANPI, così gloriosamente divisivo e ostile; insomma, sassi contro chiunque dimostri quanto siano sporchi gli occhiali, non solo quelli da sole, con i quali la sinistra vende la bufala di vedere, cogliere bene il futuro della nazione e, più in piccolo, della nostra Forlì. Sì, sono diverse le persone e non solo forlivesi, tanto la notorietà della mia partigianeria ha superato i confini del comunemente intelligente, ma per alcuni noioso buonsenso, ad accusarmi di essere talmente filozattiniano da appiopparmi l’etichetta di partigiano: la parola mi induce solo un’immediata orticaria pruriginosa e, certo, non mi fa sognare una marcia liberatrice, arma in spalla, magari cantando Bella ciao. Proprio non ho affatto una grintosa faccia partigiana! Innanzitutto, il vocabolario parla chiaro e definisce partigiano chi sostenga o parteggi per una parte con pensieri, azioni di spirito fazioso e settario.
Dunque, non sono partigiano perché mai fazioso o settario e questo ne’ con Zattini ne’ con altri: per dirla alla maniera del grande maestro Indro Montanelli, mi limito a capire chi sia il meno peggio nella corsa a sindaco di Forlì. Il buon Gian Luca Zattini, già apprezzabile sindaco uscente, perlomeno nel senso del buon voto dell’8, oppure il buon Graziano Rinaldini, ora candidato sindaco del centrosinistra, ma con un orizzonte non oltre la punta del naso, la sola promessa di fare il contrario dell’avversario senza mai proporre niente di originalmente proprio?
Tra i due, come forlivese, scelgo ed invito a scegliere ancora Zattini, almeno sappiamo dove andiamo a parare. D’altronde, chi rileggesse diversi miei articoli riconoscerebbe quanto, a volte, io abbia fondatamente criticato l’attuale sindaco o taluno suo assessore o suoi alleati di maggioranza; poi, tirando la somma complessiva di un bilancio e di un giudizio, mi convinco che Zattini meriti ancora la fiducia, la stima dei forlivesi. Gian Luca Zattini è uomo del fare, quanto possibile e presto, sul dire e promettere tanto per realizzare poco o nulla: date retta, meglio un uovo oggi che una gallina domani. Però, non ditemi partigiano, questo no! I partigiani veri, oggi sotto la bandiera ANPI e l’ala protettrice della sinistra, hanno sempre puntato al pollo, anzi divorato polli, negando a tanti italiani, dopo l’arrosto, sia la coscia sia, ancora di più, il boccone del prete: almeno, Zattini ha garantito e continuerà a garantire ai forlivesi un sicuro ovetto fresco.
Franco D’Emilio