Nell’approssimarsi delle elezioni comunali la narrazione politica del Partito Democratico forlivese diventa sempre più miserevole e patetica, perché solo tanto piagnucolosa, e risulta al tempo stesso pure sempre più sfacciata, indisponente nella sua faccia tosta di sostenere il falso sino al punto di strapparci un lieve sorriso di ironica compassione. Nell’iniziale confronto con il centrodestra il PD forlivese pare così arroccarsi nella posizione del fastidioso seccatore, un semplice rompiballe, costretto per partito preso, ma soprattutto per l’impossibilità e l’incapacità di fare diversamente, a dire tutto il contrario di quanto sinora realizzato o nei progetti dell’avversario.
In questo suo atteggiamento il PD forlivese non solo si rivela spudorato, ma, cosa più grave, addirittura sicuro di farla franca con la memoria e, magari, l’onestà politica, umana di qualche trascorso amministratore. È il caso, ad esempio, dell’insensata accusa piddina di inarrestabile cementificazione ad opera del sindaco uscente di centrodestra, Gian Luca Zattini, per nuovi centri commerciali: accusa, questa, ora rivelatasi in tutta la sua piena disonesta finalità dopo le parole di Elvio Galassi per 10 anni assessore, pure con delega all’urbanistica, nelle giunte di sinistra di Franco Rusticale e Nadia Masini: “Furono già scelte del PD e non di Zattini. La critica al sindaco Zattini mi sembra ingenerosa: tutti gli interventi che si criticano e che ora vengono a conclusione del loro iter amministrativo sono frutto delle scelte fatte dal centrosinistra”.
Pieno, dunque, sputtanamento pubblico del PD e del suo candidato sindaco, Graziano Rinaldini, modesto antagonista del paziente e fattivo Zattini. Il cliché denigratorio, spesso macchina del fango, del PD forlivese contro l’avversario non cambia mai e resta, inevitabilmente, sterile di proposte credibili ovvero fondate: soltanto critiche, accuse, sempre addebitando all’unico quinquennio di governo forlivese del centrodestra le molte inefficienze, colpe, responsabilità, risalenti alla trascorsa, lunga, pluridecennale amministrazione della sinistra. Seguo assiduamente, ma sempre più, purtroppo, sbadiglievolmente i video, gli interventi del candidato Rinaldini.
L’alluvione e i ritardi nei rimborsi? Tutta colpa del centrodestra e di Zattini che nei soli cinque della loro amministrazione non hanno provveduto a pulire fiumi, fogne, a lungo trascurati in decenni di governo della sinistra e, persino, non hanno saputo ora agevolare gli aiuti ai forlivesi danneggiati! I danni alluvionali all’archivio vescovile? Di nuovo, soltanto colpa dell’incuria di Zattini verso il patrimonio culturale cittadino: peccato che il PD e lo stesso Rinaldini siano a bella posta dimentichi della scellerata scelta della passata amministrazione della sinistra forlivese di spostare in locali inadatti di via Asiago buona parte dell’archivio storico comunale, così finito malamente sott’acqua! Lo spopolamento del centro storico di Forlì? Immancabilmente, colpa di Zattini e del suo non aver, magari, provveduto a quel piano commerciale tra grande distribuzione e commercio di prossimità, ignorato in lustri e lustri di PD alla guida del comune forlivese!
Mi fermo qui, tanto mi disgusta la manifesta malafede del PD forlivese. Ancora di più la recente affermazione di Gessica Allegni, segretaria del PD forlivese, “L’obiettivo è vincere ed è possibile”, che a stento nasconde un istintivo, nostalgico richiamo a “la parola d’ordine è una sola, vincere!”, mi getta nello sconforto che il Partito Democratico forlivese possa chiedere il consenso sulla condivisione delle sue falsità, delle sue accuse infondate senza mai proporre niente di concretamente fattivo, perlomeno nel tentativo onesto di cercare una soluzione ai problemi del nostro comune.
Non sono un cantore, un sostenitore ad occhi chiusi del sindaco Zattini: quando ho ritenuto giusto criticarlo, come su talune scelte negative in materia culturale, allora non ho esitato a farlo, pubblicamente e con schiettezza, ma non posso assolutamente tollerare, al pari di tanti forlivesi, che il confronto elettorale sia viziato dalla fuffa, dal ciarpame, sempre in malafede accusatorio del PD forlivese.
Franco D’Emilio