Perchè nulla cambi

Stefano Bonaccini

Ieri Stefano Bonaccini, Presidente della Regione Emilia Romagna ha tolto le riserve e ci ha svelato, dopo la richiesta della segretaria del PD Elly Schlein, che accetterà di candidarsi alle imminenti elezioni europee di giugno. La segretaria che “nessuno aveva visto arrivare” (Cit. E.Schlein) promise di rinnovare il partito e molti ci credettero. Nonostante quello che sperimentò durante le primarie dove, immagini alla mano, i capibastone dell’apparato piddino cercarono di pilotare il risultato per far eleggere Bonaccini, eventuale segretario più funzionale al status quo del partito, la Schlein si dimostra di fatto una vera conservatrice. Sebbene troppi dirigenti del PD siano diventati dei professionisti della politica solo perché candidati in listini bloccati, nonostante le regole statutarie del partito che limitano i mandati elettivi poi puntualmente derogate, la “restauratrice” di Lugano alla guida del PD, candida alle europee Stefano Bonaccini. Perché? Perché è in scadenza mandato non è più rinnovabile per legge come Presidente regionale e quindi mancandole il coraggio di lasciare che esca dal panorama politico degli incarichi istituzionali, lo mantiene in politica avallando lo status quo. Questo perché alla parola rinnovamento delle cariche politiche, nel vocabolario di ogni segretario piddino, c’è una melanzana gratinata. D’altronde il pericolo di scissioni è alto, le poltrone sono comode e ben remunerate, dunque niente rivoluzioni. “Prometto e poi (non) mantengo” (A. Angiolini).

Fantastico poi il video annuncio di Bonaccini che dichiara di aver accettato la candidatura alle europee “dopo una lunga riflessione”. Un minuto dopo questa esternazione ho attaccato, sovrapponendolo a quello di Kant, il suo poster in camera. Da: “Il cielo stellato sopra di me e la legge morale in me” del filosofo tedesco, sono passato a: “aggiungi un posto a tavola che c’è un europeo in più”. Stefano Bonaccini è in politica dal 1990, dove nel Comune di Campogalliano ricoprì l’incarico di assessore, poi nel 1999 con lo stesso incarico al Comune di Modena; stessa mansione in Regione dal 2010 dove poi invece nel 2015 fu eletto Presidente fino ad oggi. Ora però Bonaccini si è trovato di fronte a un grande dilemma: continuare con incarichi politici elettivi e stipendiati o trovarsi un lavoro? Dopo una lunga riflessione ieri abbiamo appreso quale sarà la sua scelta ma grazie ad alcune indiscrezioni in ambienti politico regionali sono in possesso della lista delle offerte di lavoro che Bonaccini ha deciso di rifiutare in favore di uno scranno in Europa.

Part time al banco macelleria dell’Iper di Modena; bagnino stagionale all’Acquafan di Riccione; addetto alla pastura al lago di pesca sportiva “Rubicone”; disc jockey nella serata “Over 35” alla discoteca Energy di Cesenatico; addetto alla pasta fresca al Ristorante Neri di Santa Paola.
Il vero problema è che Elly Schlein ha disatteso la promessa di rinnovare un partito da tempo autoreferenziale, con capibastone un po’ ovunque, dinosauri della politica disseminati da Nord a Sud con mandati ventennali, ma soprattutto la cattiva abitudine di accettare candidature da transfughi che detengono però rilevanti quote di voti. Hai vinto le primarie PD perché promettevi tutto questo. Ma è altrettanto vero che lo status quo è in linea con le scelte dell’elettorato piddino che continua a votare e affidare incarichi politico amministrativi a dinosauri della politica posizionati a capo della lista dal segretario di turno affinché nulla cambi, perché in realtà l’elettorato non vuole cambiare. D’altronde se Elly non sta cambiando ma i suoi consensi restano tali… che nulla cambi.

Giorgio Venturi

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