Si è chiusa con l’assegnazione dei premi Città di Castrocaro Terme e Terra del Sole la seconda edizione di Picta, Rassegna europea di arte contemporanea promossa da Cava Forever Group aps da un’idea del maestro Giuseppe Bertolino. Nella giornata del finissage, in scena nel Palazzo pretorio di Terra del Sole, per 37 giorni cuore della manifestazione, sono stati tributati i riconoscimenti decretati da una commissione scientifica presieduta dal critico d’arte Michele Govoni e formata, tra gli altri, da Flavia Bugani, storico, Liviana Zanetti, già leader dell’Apt dell’Emilia-Romagna oggi ai vertici dell’associazione Romagna Toscana, Maurizio Gioiello, scrittore e giornalista.
Sette gli insigniti, individuati tra le personalità romagnole o comunque legate alla Romagna, distintisi nel corso del Novecento per aver contribuito alla diffusione dell’arte e della cultura a trecentosessanta gradi.
Nella sezione letteratura il premio, un’anfora in terracotta lavorata in smalto bianco dall’artista faentina Daniela Simoni in omaggio a Castrocaro città delle acque, è stato assegnato a Giuseppe Ungaretti, autentico gigante della poesia. Il riconoscimento è stato consegnato a Cesare Zavatta, assessore del Comune di Cervia, che nel 1958 attribuì a Ungaretti la cittadinanza onoraria. Premio Cartesio Fullcard al pittore Mattia Moreni, artista di fama internazionale, nato a Pavia ma residente a Brisighella nell’ultima parte dell’esistenza. Alcune opere del pittore sono conservate nella Collezione Verzocchi, a Forlì, e nella Galleria Vero Stoppioni di Santa Sofia. A ritirare il tributo dalle mani di Maurizio Lupia, titolare di Cartesio, l’assessore comunale di Brisighella Gessica Spada.
Coetaneo di Moreni, nato nel 1920 e venuto a mancare al crepuscolo del XX secolo, era Enzo Pasqui, artista raffinato e poliedrico, pittore dalla cifra stilistica personalissima, immediatamente identificabile, e altresì persona dai modi signorili. “Maestro della spatola, tecnica a cui rimase costantemente fedele in ambito pittorico, si dedicò pure ad un’intensissima attività disegnativa” si legge nella motivazione redatta dalla giuria. Anfora bianca anche per Carmen Silvestroni, scultrice forlivese apprezzata in maniera unanime per lo “spirito libero, appassionato, ribelle, dalla mille sfaccettature, dedito all’arte con inesauribile determinazione e devozione”.
Dotata di “un’assoluta padronanza tecnica”, Carmen è riuscita a dar concretezza “all’inesausta ricerca interiore e, insieme, alla riflessione sulla condizione umana, sentimento che si fa in varie opere pure indagine sociale e religiosa”. Due premi targati BCC ravennate forlivese e imolese sono stati consegnati dal vicepresidente dell’istituto di credito Gianni Lombardi agli eredi di due grandi atleti forlivesi che hanno scritto la storia del ciclismo: Ercole Baldini e Arnaldo Pambianco. Il ‘treno di Forlì’, riuscito a inanellare nel volgere di pochi mesi titoli mondiali e medaglia d’oro a cinque cerchi, Giro d’Italia e record dell’ora, si è rivelato “uomo davvero originale e per nulla banale, un esempio per tutti”; stesso tributo per Pambianco, soprannominato ‘Gabanì’ per via del ‘giacchettino’ che indossava da garzone di una macelleria, entrato nell’olimpo del ciclismo con il trionfo al Giro del Centenario nel 1961. Ma “per lui la vera gioia è stata quella di aver reso di nuovo tutti uniti i bertinoresi, usciti lacerati e divisi dalla Seconda Guerra Mondiale”.
Commozione ma anche un dolce sorriso carico di nostalgia al momento del ricordo di Gaetano Foggetti, per un quarto di secolo responsabile della redazione forlivese del Corriere Romagna, “giornalista di raffinata intelligenza e forte senso della notizia, nonché, in assoluto, uno dei più autorevoli esponenti dell’informazione emiliano romagnola”. Sconfitta la leucemia che lo aveva aggredito giovanissimo, Gaetano aveva fondato e in seguito presieduto la sezione provinciale dell’Ail. “Uomo di alti valori ideali, è stato vinto da una malattia che non dà scampo in pochi mesi, durante i quali ha comunque e sempre lottato con forza e tenacia, e questo è il messaggio che ci ha lasciato”. Il premio è stato consegnato alla moglie Patrizia Cupo e ai figli Alberto e Lucia dal sindaco Francesco Billi e dal giornalista Maurizio Gioiello.