Rinaldini: «Il lavoro fondamento della democrazia e principio di dignità»

Graziano Rinaldini e incontro noi persone fragili

«La Festa del Lavoro è la festa della democrazia, presupposto di coesione sociale e principio di dignità per ogni persona. In questo giorno così importante per l’Italia e per la nostra comunità, il mio pensiero e la mia solidarietà vanno innanzitutto ai lavoratori del supermercato Crai di via Balzella che, proprio in questi giorni, sono stati licenziati dopo una vita di lavoro e sacrificio. Ma va anche a tutti i lavoratori del nostro territorio che si trovano in una situazione di difficoltà perché a rischio esubero o delocalizzazione e che si battono per avere migliori condizioni di lavoro. È, inoltre, necessario che le amministrazioni pubbliche riconoscano i dovuti aumenti contrattuali ai lavoratori delle cooperative sociali che svolgono un ruolo fondamentale per il welfare del territorio”. Così il candidato sindaco Graziano Rinaldini che domani, primo maggio, sarà in piazza Saffi (angolo corso della Repubblica) la mattina a partire dalle ore 10,00 e nel pomeriggio, per la tradizionale distribuzione del garofano, storico simbolo del primo maggio.

Senza lavoro per tutte e per tutti non ci può essere democrazia e non può esistere l’esercizio pieno dei diritti di cittadinanza. Il lavoro è l’attività fondamentale delle donne e degli uomini, fonte di ricchezza e di progresso, spazio di vita relazionale e sociale e va inteso non solo come strumento di sostentamento ma come mezzo di espressione e di gratificazione personale” continua il candidato sindaco della sinistra.

In Italia, nel 2023, sono stati oltre 1.041 i morti sul lavoro e non si può parlare di tragica fatalità. Non lo è stata nella centrale Enel di Suviana nella quale hanno perso la vita 7 persone o nel cantiere Esselunga di Firenze, dove i morti sono stati 5. Ecco perché noi diciamo basta agli appalti a cascata, voluti da Salvini e dal governo Meloni, basta morti sul lavoro. È necessario applicare un sistema di appalti che preveda il salario minimo, certificazioni che garantiscano i requisiti di sicurezza e di qualità tecniche ed economiche delle imprese. Perché, come ci ricorda il Cardinal Zuppi, la sicurezza non è un costo e non è un lusso ma un dovere, un diritto inalienabile di ogni persona. Quello che noi proponiamo, quindi, è un patto per il lavoro che concili vita professionale e privata – conclude Rinaldini – che preveda la riduzione del part time involontario e la settimana lavorativa corta che già decine di aziende a Forlì applicano, investendo sulla formazione professionale nei settori della robotizzazione, dell’informatizzazione e della digitalizzazione per contrastare il lavoro povero e promuovere lo sviluppo delle competenze dei nostri giovani”.

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