Cultura peripatetica del PD forlivese

Cultura peripatetica del PD forlivese

Ci risiamo, domani ennesima passeggiata culturale del PD forlivese, quindi scarpe comode, occhio ai calli, idonee all’attività motoria “pedibus calcantibus” lungo un luttuoso itinerario dei mali culturali cittadini, articolato nelle quattro stazioni da via crucis di Palazzo Gaddi, Palazzo Romagnoli, Museo del S. Domenico, infine Palazzo del Merenda. Chiaro il fine: una sorta di elettoralistica captatio benevolentiae, ovviamente spudorata nel sottintendere che Forlì debba risorgere dalle macerie culturali alle quali l’ha ridotta il barbaro sindaco di centrodestra Gian Luca Zattini, quasi vandalo iconoclasta.

La solita memoria corta del Partito Democratico che rifugge dall’evidenza, la definirei storicamente acclarata, come i mali culturali risalgano ben addietro nel tempo, oltre gli ultimi cinque anni della prima sindacatura di centrodestra dopo le elezioni del 2019. Un esempio a conferma di tale verità è il Palazzo del Merenda che ricordo già con pericolo di crolli ai tempi della moribonda sinistra al governo della città. Un po’ di dignità, cari compagni e compagnucci della parrocchietta, per dirla alla Mario Pio di Alberto Sordi: troppo maldestro, non aggiungo altro perché non voglio essere mordace, far credere, per esempio, che ciò che non distrusse Drei, lo ha distrutto Zattini, insomma “quod non fecit Dreius, fecit Zattinus”, così rievocativo del “quod non fecerunt Barberini, fecit Mussolinus”, relativo al rinnovamento edilizio fascista nel centro storico di Roma.

Davvero lungo il titolo, leggetelo nella foto, di questa iniziativa culturale peripatetica che scimmiotta Aristotele e la sua scuola, tanto che alla fine di tale sproloquiosa tiritera urge prender fiato e bagnarsi la gola, magari anche chiedendosi con angoscia quanto sia stata poca cosa la nostra visione culturale sino a questa proposta della sinistra passeggiatrice. Quindi, appuntamento a domani in corso Garibaldi ore 10,00, ancora in bocca il sapore di cappuccino e, forse, in alcuni partecipanti il disappunto di non aver avuto niente di meglio da fare.

Occhio, ragazzi, parteciperà, non oltre il ruolo di santino elettorale, persino Graziano Rinaldini, candidato sindaco della sinistra; la cura, l’organizzazione, invece, della via crucis sono di Riccardo Helg, aspirante consigliere comunale piddino con un colpo alla botte e l’altro al cerchio; infine, frettolosamente si assicura in modo indefinito e grossolano la partecipazione di studiosi, operatori museali, esperti e chi più ne ha, ne aggiunga. Nemmeno Aristotele, passeggiando con i discepoli della sua scuola, avrebbe mai avuto la pretesa di essere contemporaneamente così esaustivo sui tre temi fondamentali della tutela, della valorizzazione e della promozione culturale sul territorio, ma si sa il Partito Democratico ruota a 360 gradi, peccato vanamente solo su se stesso.

Franco D’Emilio

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