Il vaso di Rinaldini trabocca di sciocchezze

Graziano Rinaldini

Stamani, Graziano Rinaldini, velleitario candidato sindaco di Forlì per la sinistra del campo largo con il M5S, l’ha fatta davvero fuori dal vaso con l’ennesima accusa gratuita, infondata come tutte le cose fatte a bischero sciolto, tanto per dirla alla fiorentina, e pure palesemente in pretestuosa malafede contro Gian Luca Zattini, sindaco uscente del centrodestra forlivese, di nuovo ricandidatosi per un secondo mandato. Aggiungerei, pure, che, sempre stamani, Rinaldini ha fatto traboccare il vaso delle sue sciocchezze e, sotto sotto, si è rivelato un infido pirata, una sorta di corsaro rosso della politica locale.

Ai fatti! Stamani, appunto, Rinaldini è intervenuto sul tema della gestione della macchina comunale di Forlì con una bordata, non tanto di palle, perché non ravvisabili, ma di baggianate incatenate: «Zattini è stato ondivago, verticistico e carente… La sua gestione politica verticistica della macchina comunale si è rivelata del tutto insufficiente, oltre che dannosa, rispetto a un’organizzazione complessa che deve rispondere ai bisogni dei cittadini… Le conseguenze della gestione lacunosa della macchina amministrativa sono emerse in tutta la loro gravità nei giorni drammatici dell’alluvione».

Ma va! Eccolo, l’incallito, irriducibile sciacallo dell’alluvione che spara ad alzo zero immense sciocchezze, chiamiamole pure cazzate, perché tali sono: prima un giudizio negativo generalizzato, niente affatto illustrato, quindi bugiardo, sul cattivo funzionamento della burocrazia comunale forlivese sotto la sindacatura di Zattini; poi, il colpo basso, che l’incapacità gestionale comunale di Zattini sia stata evidente nel frangente drammatico dell’alluvione. Eh, no, questo è troppo, è miserabile vampirismo politico! E poi, quanta ipocrisia: forse, sotto le amministrazioni di sinistra la macchina comunale era un gioiello di efficienza, né ondivaga né verticistica né carente? Forse, sotto la sinistra Forlì era l’ideale, utopica Città del Sole di Tommaso Campanella?

Suvvia, Rinaldini si dia una calmata, non spari a vanvera o, forse, controlli meglio il suo ghostwriter, incauto e maldestro scribacchino, estensore delle geniali pillole del sommo pensiero del proprio ispiratore. Soprattutto, Rinaldini consigli allo stesso ghostwriter di non incantarci più con le parole che l’amministrazione di Zattini si sia rivelata del tutto insufficiente rispetto ad un’organizzazione complessa che deve rispondere ai bisogni dei cittadini: forse, è fresco di studi politici, magari 30 e lode in Teoria delle Organizzazioni Complesse, ma Forlì vuole concretezza, non fuffa saputella. Infine, Rinaldini, spieghi, dimostri, esemplifichi nei dettagli le sue accuse, diversamente risultano solo calunnie.

Franco D’Emilio

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