Dopo la marchetta elettorale pro Rinaldini, candidato sindaco di Forlì per la sinistra, da parte di 42 fini, ma tanto disorganici intellettuali della sinistra forlivese è sopraggiunta quella, immancabile e attesa, perché sempre di tanta prezzemolina ribalta, di 30 personalità del mondo cattolico cittadino: marchetta anch’essa molto pretenziosa, non fosse altro perché i suoi autori nella convinzione di essere spiccate personalità del mondo cattolico.
Solitamente, per personalità si intende chi degno di alto riguardo per il ruolo, la funzione, il potere svolto in un ambito politico, sociale o culturale: ho scorso a lungo i nomi dei 30 cattolici pro Rinaldini, convincendomi, pur con qualche rara eccezione, di trovarmi soltanto dinanzi al consueto circolo Pickwick cittadino, in questo caso della sinistra pretaiola e baciapile: insomma, una semplice conventicola interessata alla “Io, Poldo e Baffino”.
Sono gli eredi e prosecutori del cattolicesimo del dissenso, tipo quello di Franco Rodano, il filosofo-politologo, miscelatore di fede cattolica e ideali marxisti nel cosiddetto cattocomunismo, di cui viene considerato azzardato fondatore; sono gli stessi che si sciacquano tanto la bocca con la figura di don Lorenzo Milani, ma farebbero meglio a studiare bene la biografia e gli scritti del prete di Barbiana per capirne la lontananza da ogni massimalismo religioso in chiave politica.
Che contraddizione per loro restare folgorati dall’inaffidabile candidato Rinaldini sulla via di Damasco, solo per la terrena poltrona di sindaco di Forlì! Dunque, Zattini, sindaco uscente e ricandidatosi di centrodestra, è nemico del mondo cattolico, un maligno anticristo o, ancora, un bieco sostenitore del cattolicesimo più retrivo e conservatore? Certi cosiddetti progressisti cattolici sono sempre stati abili nell’etichettare i loro critici. E, adesso, chi manca col pugnettone di un ennesimo appello?
Manca la comunità gay, tanto presente e attiva pure nella Chiesa da far scappare di bocca una parolaccia persino al Papa, ma tranquilli, forse dubitate che non si trovino autorevoli personalità forlivesi della comunità forlivese LGTB o arcobaleno, che dir si voglia, disposti a mettere faccia e nome in calce ad un appello, appositamente ad hoc, contro Zattini omofobo? Abbiate fede, si faranno vivi nell’internazionalismo e nel localismo del loro odierno “Omosessuali di tutto il mondo unitevi”.
Dagli intellettuali di sinistra, così inquieti e ondivaghi, passando ai cattolici, infelicemente progressisti nel loro retrivo dissenso, e, poi, al possibile endorsement dei gay, bisogna dire che Rinaldini ha raccattato di tutto sino a raschiare il fondo del barile dei senza vergogna.
Franco D’Emilio