Forlì è piccola e la gente mormora

elezioni matita

Sì, Forlì è piccola, ancora di più per le voci che, come refoli, corrono per le vie del centro storico, magari bisbigliando vicende e storielle non proprio edificanti, soprattutto adesso, nel pieno agonismo di un fine campagna elettorale con la crescente paura di molti candidati di destra e sinistra di restare solennemente trombati. La paura fa novanta, l’extrasistole è in agguato, sempre più febbrile è la questua di voti e votucci con ogni mezzo e, spesso, impudente faccia tosta ai poveri elettori forlivesi, già impegnati a svuotare ripetutamente le loro cassette della posta di tanta, inutile propaganda politica.

È la sindrome, sicuramente in versione aggiornata, digitale e social, del “vota Antonio, vota Antonio, vota La Trippa“: roba da coccolone se le aspirazioni personali di una cadrega in Consiglio comunale restano deluse, insomma con le pive nel sacco. Dunque, si ricorre a qualunque arma, stratagemma, pure inganno per assicurarsi la propria elezione. Ora, notizia dell’ultim’ora la voce, via via più insistente rispetto all’iniziale mormorio, che un candidat* abbia addirittura comprato circa 200 voti di immigrati per la certezza dello scranno nel consiglio comunale, primo passo pure per la prospettiva di un possibile assessorato. Costo? La promessa di benefici a tali supporter. Al momento, di più non si sa, ma è pur vero che spesso i particolari vengono centellinati o fatti saltar fuori ad elezioni fatte.

Lo so, il maestro Rossini ne ha fatto un suo cavallo di battaglia nel primo atto del Barbiere di Siviglia, la calunnia è un venticello che leggermente incomincia a sussurrar, ma se troppi sono a sussurrarla, allora è forse meglio rizzare le orecchie e aprire gli occhi: mai escludere che chi, animosamente partecipe a spada tratta della corsa elettorale, debba e possa considerarsi, a priori, lontano dalla tentazione dello scambio di voto. Le occasioni non solo fanno le persone ladre, ma pure candidate sleali.

Mi auguro che tanto mormorio sia infondato, infatti procura un insopportabile fastidio, offende profondamente il pensiero di convivere con qualche candidat* discutibile che solo apparentemente si propone per il bene della comunità forlivese. Opportuno vigilare.

Franco D’Emilio

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