Ieri, ore 15,05, sono stato il secondo elettore a votare al seggio 61 di Vecchiazzano: uscendo nel corridoio della scuola, sede delle operazioni elettorali, ho visto in fila dinanzi al seggio 62 una persona che ad alta voce sproloquiava sulla vergogna del voto concesso alla destra per infangare “la democrazia partigiana della Resistenza” e riportare l’Italia sotto una dittatura. Nessuno è intervenuto a tacitare il signore, ricordandogli come il luogo e la circostanza non fossero idonei a esternazioni propagandistiche politiche di parte.
Ah, dimenticavo che la detta persona si rammaricava che i fascisti non fossero stati fatti fuori tutti, così “non ce li saremmo ritrovati tra i coglioni”. Sic et simpliciter! Stamani, alla solita edicola per l’acquisto del Corriere della Sera, Il Foglio e Libero, tre voci giornalistiche di diverso orientamento politico: nel girarmi per raggiungere l’auto sentivo la persona dietro di me sussurrare distintamente ad altri “Qui c’è puzza di fascista, lasciamo che vada via”. A botto, sempre volgendo le spalle ho replicato con “Vero, puzza di miserabile che spara cazzate mattutine! Unicuique suum, perlomeno “a ciascuno il suo”!
Franco D’Emilio