Di solito la notte porta buoni consigli, così speriamo sia stato per tutto il centrodestra forlivese, impegnato a configurare la nuova giunta dopo le amministrative dell’8 e 9 giugno scorsi. Ormai, l’attesa dei forlivesi è grande, tutti desiderano che il governo cittadino sia presto definito e diventi operativo, mettendo fine ai veti, alle ripicche, a talune pretese assurde di questo o quel partito durante la trattativa politica.
Dubito, però, che la notte trascorsa abbia reso più miti, concilianti i partiti vittoriosi del centrodestra, rivelatisi, sinora, solo fermamente interessati a raccogliere, ciascuno, il maggior bottino possibile in termini di assessorati, magari pure oltre la misura dei voti conseguiti. Tuttavia, c’è una novità, diciamo una notizia davvero ghiotta da leccarsi le orecchie, secondo la celebre battuta dell’attore Ezio Greggio.
Dall’agente all’Avana, così definisco il mio autorevole informatore forlivese, richiamando il titolo di un famoso romanzo di Graham Green del 1958, apprendo la nuova succulenta che nella trattativa per la giunta qualcuno abbia calato l’asso pigliatutto dell’azzeramento dei Consigli d’amministrazione di tutte le cosiddette società partecipate dal Comune di Forlì, al fine evidente di porle sotto il proprio controllo.
Ohibò, anche alla tavola della trattativa politica l’appetito vien mangiando e, se per taluno resta inappagato, magari al di sotto delle proprie aspettative, legittimate dal voto, allora si chiede un sostanziale “rinforzino”, come quello del conte Mascetti nel film Amici miei di Mario Monicelli. E adesso?
Franco D’Emilio