A Forlì cultura in sottoscala e risposte con fischi per fiaschi

Assessore Bassi consiglio comunale

Dunque, ieri Consiglio comunale a Forlì, appuntamento che, seppur in diretta da remoto, non ho proprio voluto perdere perché avvenimento sempre di particolare interesse cittadino, ma, soprattutto negli ultimi tempi, per me generoso di spunti davvero ghiotti. In particolare, sono rimasto colpito dalle risposte della giunta Zattini bis, rispettivamente nella persona dell’assessore Vittorio Cicognani e del vicesindaco Vincenzo Bongiorno, a due “question time” dell’opposizione. Veniamo penosamente ai fatti.

La capogruppo di Alleanza Verdi Sinistra, Diana Scirri, ha interrogato la giunta dove mai fosse finita la scultura lignea e metallica, realizzata nel 1972 dal celebre artista Osvaldo Calò, detto Aldo, quale opera partecipante ad un concorso, bandito dal Comune di Forlì sul tema della Resistenza: per lungo tempo tale opera era rimasta in affidamento e, come tale, custodita nei locali della Scuola Media Maroncelli sino al 2016, quando lo stesso istituto scolastico aveva chiuso ogni attività didattica, dovendo essere sottoposto a opere di riqualificazione dopo una sua necessaria demolizione e ricostruzione. Disarmante la risposta dell’assessore Cicognani “L’opera è stata rottamata, quando si è presentato il personale di facchinaggio per sgomberare l’interno della scuola prima della demolizione, anche in presenza del dirigente scolastico è
stato dichiarato che in un sottoscala c’era l’opera citata, ma nel rimuoverla si è completamente sbriciolata. Era nell’elenco delle opere d’arte, ma non era soggetta a vincolo. Non potendola recuperare, è stata rottamata”.

Ohibò, tanto maldestramente e spudoratamente sic et simpliciter, roba da mettersi le mani nei capelli per tanta assurda risposta. Innanzitutto, non comprendo perché la risposta all’interrogazione della consigliera Scirri sia stata affidata all’assessore Cicognani, per delega competente in materia di bilancio e settori correlati: data la finalità di conoscere la sorte di un’opera d’arte, sarebbe stata opportuna la risposta del vicesindaco e assessore alla cultura Vincenzo Bongiorno, ma, forse, meglio così, si è evitata a quest’ultimo la circostanza di raddoppiare la già magra figura, fatta nel rispondere ad un successivo question time. Dunque, ha risposto Cicognani che ha parlato di “sbriciolamento” di una scultura in legno e metallo, poi dichiarato la stessa scultura compresa nell’elenco delle opere d’arte, ma non soggetta a vincolo, quindi rottamata nell’impossibilità di recuperarla.

Sbriciolamento di legno e alluminio? Un’opera, riconosciuta e compresa nell’elenco di manufatti artistici, pur se non sottoposta a vincolo da parte di taluna Soprintendenza, può tranquillamente essere rottamata nell’impossibilità del suo recupero da uno stato di incuria? Chi ha stabilito l’irrecuperabilità del bene? Perché avvalorare tutto questo con la presenza del dirigente scolastico, forse un tattico scaricabarile? In modo indiretto questo è vero e proprio vandalismo culturale! Come niente fosse, l’assessore Cicognani si è lavato le mani da ogni responsabilità, quasi novello Ponzio Pilato a danno dell’arte e della cultura forlivese ed è finita così: a puttana, allargando arrendevolmente le braccia, ad maiora!

Mi limiterò a far presente all’assessore Cicognani come il Ministero della cultura, anche con la significativa collaborazione dell’Arma dei Carabinieri, gruppo TPA (Tutela Patrimonio Artistico), assicuri il controllo di tutte le opere di riconosciuta rilevanza artistica, pur se non vincolate: lo scrivo per il lavoro di funzionario scientifico, svolto per anni presso la Soprintendenza ai beni artistici e storici di Bologna per il controllo del mercato antiquario e di quanto di interesse artistico, storico in carico a privati ed enti. Si informi perché chiaramente la cosa non può finire così.

Taglio corto, infine, non vale, infatti, la pena dilungarvisi sopra, sulla risposta del vicesindaco Bongiorno al question time del consigliere d’opposizione Federico Morgagni circa un recente post su Facebook, critico dell’intervento vaccinale, da parte dell’assessora Emanuela Bassi, dunque inconciliabile con l’intento dell’amministrazione di centrodestra di una rinnovata strategia in campo sanitario per il bene di tutta la comunità forlivese.

Il vicesindaco, basta rileggere il suo intervento o rivedere ripetutamente la video registrazione, ha eluso ogni risposta diretta alla domanda dell’interrogante, ha svolazzato senza meta, si è perso in un panegirico inutile, perché fuori luogo, del prof. Vicini, insomma alla cantonata, al fiasco contradditorio dell’assessora Bassi ha risposto intendendo fischio, addirittura alzando fuori luogo il tono oratorio: sempre una sorpresa questo consiglio comunale.

Franco D’Emilio

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