Elisa Deo soffia sul fuoco, ormai costretta soltanto al ruolo, disperatamente incendiario, di piromane della politica a Rocca San Casciano: già ex sindaca di Galeata, è entrata nella storia di quel paese quale celeberrima ed infaticabile protagonista/accusatrice in vicende giudiziarie contro cittadini, solo colpevoli di essere a lei motivatamente avversi, onde per cui nessun galeatese la rimpiange, tanto da averle pure sbattuto sonoramente la porta in faccia, negandole l’elezione a consigliere comunale; poi, ex candidata sindaco in trasferta, praticamente inopportuna come cavoli a merenda, alle ultime comunali di Rocca San Casciano, qui è stata sonoramente e implacabilmente sconfitta dal centrodestra, forte di un travolgente 60,4% contro il suo mosciarello 39,6% di nostalgica, superstite e anemica sinistra; in conclusione, politicamente una ingloriosa ex di tutto e di tanto niente, riottosa, però, a restare con un pugno di mosche in mano.
L’immarcescibile Elisa Deo non molla, proprio non vuole rassegnarsi al declassamento da prima donna, quasi étoile della politica romagnola, di valle in valle, al ruolo di anonima ballerina, massimo di seconda fila e neppure più nel cuore dei vincitori. Così, pochi giorni fa, ha focosamente appiccato le polveri dello scontro tra il suo gruppo d’opposizione e l’attuale Amministrazione rocchigiana di centrodestra: pretestuosamente, fuori da ogni ammissibile giustificazione allarmistica ha sollevato un gran polverone attorno all’approvazione dell’assestamento del bilancio comunale e del cosiddetto Documento Unico di Programmazione, strumento di verifica e rendicontazione di ogni attività amministrativa.
Insomma, al riguardo, la gentile signora ha sibilato l’insinuazione di poca chiarezza da parte dell’odierno sindaco, includendolo nella considerazione “come negli ultimi 10 anni sia mancata trasparenza e comunicazione con i cittadini riguardo la situazione critica in cui versa il comune.” Da quale pulpito tanto ammonimento! Ma soprattutto quale contraddizione che una rappresentante dell’opposizione, fra l’altro espressione della sinistra, da sempre a difesa dei ruoli istituzionali e della dialettica del confronto democratico, adesso chiami la piazza, infiammi lo scontento ed evochi il tribunale del popolo con la stessa finalità di fare saltare qualche testa, come nella parigina Place de la Concorde ai tempi della rivoluzione francese.
A Rocca San Casciano Elisa Deo vuole trasferire il confronto politico fuori dal consesso istituzionale del consiglio comunale, democraticamente eletto e, di conseguenza, giustamente configurato tra maggioranza e minoranza, tra governo e opposizione; per questo, con un impasto opportunista, insidioso e qualunquista di populismo da strapazzo, che invoca il ruolo giustizialista della folla rocchigiana sovrana, Elisa Deo chiede un’assemblea pubblica in piazza perché il sindaco renda conto ai cittadini del bilancio economico- finanziario del Comune di Rocca San Casciano, mentre lei, novella Masaniella, se la goda malignamente a scapito del primo cittadino e alla faccia del risultato elettorale, delle regole democratiche.
Confido che il ruolo e l’onestà politica, umana del sindaco Valenti sappiano zittire l’audace signora, costringendola al proprio ruolo istituzionale dentro il consiglio comunale e non fuori, in contrasto con esso. Per cinque anni Elisa Deo deve rassegnarsi nei panni dell’opposizione senza luci e lustrini, magari tentando, se capace, di elevarsi più in alto di un vertiginoso, mozzafiato tacco quindici.
Franco D’Emilio