Masque Teatro al Teatro Félix Guattari, in via Orto del Fuoco 3 a Forlì, ospita dal 23 al 29 settembre la formazione cesenate Dewey Dell. Così la compagnia sul nuovo lavoro: “nell’abbandono, e più precisamente nello spazio che si crea tra l’abbandonare e l’essere abbandonati, scorrono fiumi di dolore che, come lava, intagliano la persona interiormente trasformandola. Poche storie incarnano la natura squassante dell’abbandono in modo così profondo come la narrazione di Didone”.
La compagnia desidera confrontarsi con l’opera Dido & Aeneas di Henry Purcell, proseguendo il proprio percorso di confronto sfrontato con archetipi e telai narrativi tratti dall’antichità, con la volontà che fa del modello un calco per il riversarsi di una sostanza attuale e nuova. In questa occasione anche la musica abiterà la matrice barocca con l’impronta originale del compositore Demetrio Castellucci, che svolgerà una versione elettroacustica fedele all’opera originale.
Dal 2017 Masque teatro è uno dei cinque titolari del progetto di Residenze Artisti nei Territori promosso da MiC e Regione Emilia-Romagna. Continua anche quest’anno il sostegno alla ricerca e alla sperimentazione attraverso la creazione di spazi di esperienza nei quali artisti, studiosi, organizzatori e tecnici possano mettere in campo le proprie competenze al fine di dar vita a un sapere condiviso. Sito nel quartiere Schiavonia, il Teatro Félix Guattari si pone come avamposto di un progetto di auto-riqualificazione del territorio urbano teso alla congiunzione tra i centri e le periferie.
Cinque le residenze da febbraio a dicembre 2024 per un totale di più di 60 giornate di ospitalità. Con le compagnie: Lucia Guarino / Nexus, Opera Bianco, gruppo nanou, Dewey Dell e Stefania Tansini. Tutte in permanenza a Forlì negli spazi del Teatro Félix Guattari. Segue il lavoro delle compagnie in residenza la studiosa di arti performative e del rapporto che esse intrattengono con la filosofia, Sara Baranzoni.
Dewey Dell è una compagnia di danza e performing arts attiva dal 2006 e ora composta da Teodora Castellucci, Agata Castellucci, Vito Matera, e dal musicista Demetrio Castellucci. La ricerca coreografica è ispirata dalle immagini della storia dell’arte e dai comportamenti del regno animale. Ha prodotto lavori di danza che intersecano forme d’arte diverse, portando avanti altre linee di sperimentazione nell’ambito della performance musicale e del video. Nel 2023 ha debuttato con “Le Sacre du Printemps” con le musiche originali di Igor Stravinsky che ha vinto il premio Danza&Danza come “produzione italiana”.