«Il dissesto idrogeologico ha colpito molte zone della nostra provincia in maniera violenta per la terza volta in poco più di un anno. Diversi fattori endemici purtroppo concorrono al degrado dell’assetto idrogeologico, tra cui un eccesso di urbanizzazione che ha reso i terreni impermeabili all’acqua, il cambiamento climatico, l’invecchiamento di molte infrastrutture idrauliche e la scarsa manutenzione di fiumi e fossi. Oggi dopo che per ben tre volte in circa un anno e mezzo i territori romagnoli hanno subito ben tre alluvioni devastanti si manifesta urgentemente la necessità di adeguare il nostro territorio al cambiamento in atto. Per questo chiediamo alla Regione di operare senza ritardi anche sull’esempio del sindaco di Faenza, con l’arma della disobbedienza istituzionale a causa dei ritardi del commissario e del governo» si legge in una nota della lista civica Rinnoviamo Forlì.
«Occorre riparare subito i danni delle alluvioni senza ritardi ed evitare che l’imminente stagione delle piogge ci colga ulteriormente fragili e senza difese. È necessario allontanare il pericolo dai centri abitati, spostarlo verso aree meno antropizzate con casse di espansione, rafforzamento degli argini e la pulizia periodica dei corsi d’acqua, dei canali e dei fossi. Servono immediati ristori alle famiglie sfollate e mettere mano alle nuove norme urbanistiche regionali, obbligando i Comuni che non hanno ancora provveduto a realizzare i Piani Urbanistici Generali, tenendo conto delle nuove fragilità evidenziate dai drammatici eventi. In provincia di Forlì-Cesena solo 13 Comuni su 30 hanno applicato i nuovi indirizzi urbanistici, tra i quali manca all’appello Forlì» insiste la lista civica di minoranza.
«Come candidato – dice Michele Fiumi – intendo impegnarmi affinchè la Regione sfrutti meglio le potenzialità della tecnologia a disposizione delle società pubbliche e private per monitorare meglio l’andamento dei fiumi e per definire piani di emergenza efficienti ed efficaci. Ritengo che si debba accelerare l’approvazione dei Piani Speciali per la Romagna promessi dal Generale Figliuolo per giugno 2024. Si deve considerare la possibilità che gli enti locali effettuino autonomamente opere come l’adeguamento degli impianti fognari, coinvolgendo maggiormente Hera, e come le briglie che hanno trattenuto la legna lungo il tratto del fiume Savio nell’ultima inondazione, al fine di evitare immagini come quella del ponte di Boncellino».
«Coltivo la speranza – dice il candidato Michelle Fiumi – che il sindaco di Forlì si muova al di là degli interessi partitici per mettere in sicurezza il centro della città dal ripetersi degli eventi alluvionali. Serve rafforzare gli argini del Montone nel suo passaggio cittadino e chiedere ad Hera di aumentare gli investimenti negli impianti fognari che hanno dimostrato di non essere più adeguati ai tempi, i cittadini gliene saranno grati».