Stamani, a Forlì la decisione pare presa, come annuncia la stampa: la Lega firma lo strappo di giunta per mano del suo unico assessore, la leggiadra, festaiola e charming signora Andrea Cintorino, presenza così significativa da indurre, spesso, ancora tanti forlivesi ad interrogarsi chi mai sia costei, quasi pari alla domanda di don Abbondio nei Promessi Sposi “Carneade! Chi era costui?”. Proprio lei, dunque, a sancire il no della Lega forlivese al progetto della giunta di centrodestra Zattini, elaborato dall’assessore Angelica Sansavini, per una sistemazione abitativa ai numerosi e crescenti senzatetto nella nostra città.
A questo punto, mi auguro che la Lega manifesti quella coerenza, quel rigore logico e politico, dei quali raramente sinora ha dato palese prova: se strappa dalla giunta sul progetto Sansavini, quindi si chiama fuori dalle linee di governo cittadino della maggioranza, la conclusione non può che essere una, sola ed inequivocabile, quella che si levi di torno, faccia chiara opposizione, insomma, per dirla alla fiorentina, si levi dai corbelli. Non è più ammissibile che pretenda di traccheggiare con le sue minacce, i suoi ricatti, sospesi come spada di Damocle sulla giunta Zattini. La condotta leghista forlivese è solo pretestuosa poiché conseguenziale ripicca alle insoddisfatte ambizioni amministrative di qualche suo rappresentante, spudoratamente incline alla strumentalizzazione della politica a propri fini, soprattutto interessi personali.
Il progetto Sansavini non solo prevede che la soluzione abitativa degli homeless forlivesi avvenga utilizzando possibilità di edilizia popolare residenziale nel centro storico di Forlì, ma si fa persino premura, ai fini di garantire la serenità cittadina, che il suo intervento sia contemporaneo ad un costante, attento impegno dell’assessorato alla sicurezza e all’ordine pubblico, guidato dal suo responsabile Luca Bartolini; la Lega, invece, dice no e non solo osteggia, soffia sul fuoco umorale, viscerale della paura, dell’ostilità, del razzismo di un gruppo di residenti, subito intruppati dal Carroccio Forlì nella sua patetica crociata brancaleonica, ma addirittura provoca con il suo progetto alternativo di una soluzione abitativa ai senza tetto nella periferia cittadina, cosi illudendo maldestramente che la tutela dell’ordine pubblico sia più facile ai margini della città.
A questo punto, sono curioso di vedere cosa mai faranno gli autorevoli consiglieri comunali leghisti forlivesi, davvero uno migliore dell’altro sotto gli occhi e il giudizio dei forlivesi. La Lega strappa? Bene, il sindaco Zattini non ceda sul progetto Sansavini e non provveda a rattoppare perché, stavolta, ago e filo sarebbero soltanto quelli del compromesso e della resa alla condotta politica, minatoria e ricattatoria, della Lega. I cittadini forlivesi sono troppo saggi per non capire quanto sia rischioso riporre il futuro di Forlì in mani leghiste, soprattutto in quelle di qualche “sceriffetto” alla maniera dello sfigato Pedrito El Drito, celebre, storico personaggio comico fumettistico del Monello e degli Albi dell’Intrepido.
Franco D’Emilio