Avvocato forlivese double face?

politica e tribunale

La soffiata è ghiotta, quasi succulenta, direi, e, conoscendo l’attendibilità dei miei agenti all’Avana, credo che valga la pena dire qualcosa, non fosse altro per il fatto che la voce pare così estesa da risultare davvero la mezza verità di una vox populi. Insomma, si dice che un avvocato forlivese sarebbe, contemporaneamente, candidato alle imminenti regionali e difensore legale di persone, nei giorni scorsi rimaste coinvolte in tristi episodi, contrari all’ordine pubblico attorno al bar “Kiss Maya”, all’inizio di corso Garibaldi a Forlì.

Esercizio pubblico, poi, chiuso per 30 giorni su disposizione delle autorità e pure penalizzato con la rimozione forzata del suo dehor. Dunque, pare che un avvocato, da tempo impegnato a diversi livelli nella politica amministrativa locale, magari anche con responsabilità da assessore, e fortemente persuaso di un impegno deciso a tutela dell’ordine pubblico e della sicurezza dei forlivesi, abbia accettato la difesa degli avventori rissosi del bar in questione. Per carità, decisione legittima, in linea con la deontologia professionale dell’avvocatura, ma di sicuro conflittuale con il ruolo politico, pubblico, coinvolgente anche sul tema della sicurezza, che lo stesso legale svolge da anni e adesso intende portare su uno scranno del consiglio regionale.

Davvero una bella contraddizione, frutto di tanta incoerenza politica, che non è sfuggita ai miei informatori e ai comuni cittadini forlivesi; quest’ultimi delusi con l’inevitabile reazione che si prova dinanzi all’evidenza di chi predica bene, ma poi si smentisce, anche con un onorario professionale legittimato dal detto latino “aurum non olet” ovvero il danaro non odora, qualunque sia la sua causale. La vox populi gira sempre di più, come un refolo di vento per le strade di Forlì ha inforcato scale, scaloni e saloni del potere amministrativo comunale, di bocca in bocca a cercare conferma e verifica: proprio vero, spesso la vox populi anticipa verità nascoste.

C’è da porsi una domanda legittima: se tale avvocato risulta da tempo impegnato nello schieramento di centrodestra, quindi ora è coerentemente candidato in regione a sostegno di Elena Ugolini alla presidenza dell’Emilia Romagna; se, ancora, tale legale è parte del centrodestra che governa il Comune di Forlì, quindi condivide la politica dell’attuale assessore alla sicurezza Luca Bartolini, ecco, allora è politicamente, ripeto politicamente, conveniente, opportuno conciliare l’impegno politico con l’assunzione della difesa di persone avverse a quell’ordine pubblico, del quale si è stati e si è tuttora strenui difensori? Politicamente, una posizione double face che non rassicura, ancora poche ore perché cada l’anonimato.

Franco D’Emilio

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