La carica dei 300 di Forza Italia

Forza Italia con Gasparri

Nel forlivese cresce il numero degli iscritti, insomma si consolida la famiglia politica di Forza Italia, voce del moderatismo di centrodestra nel solco dell’innovativo pragmatismo liberale del berlusconismo, pietra fondativa della nostra Seconda Repubblica. Dal 2022 ad oggi i forzisti forlivesi passano da poco più di venti iscritti a circa trecento adesioni, davvero un bell’incremento, quasi la carica di 300 ardimentosi cittadini che, sparsi ovunque sul nostro territorio, hanno apprezzato e scelto la presenza, l’impegno di Forza Italia, diventandone testimoni e sostenitori.

Particolarmente apprezzata la modalità operativa dei nostri forzisti: l’attenzione ai fatti, ai risultati piuttosto che alla vuota propaganda parolaia; la partecipazione leale, ma non supina, perché sempre contributiva in modo riflessivo e fattivo, alla maggioranza di centrodestra, ora al governo della città di Forlì; infine, lo spiccato senso della concordia, unico solido terreno, anche politicamente trasversale da destra a sinistra, sul quale costruire nel forlivese non solo buoni governi cittadini, ma pure nuovi, costruttivi rapporti di confronto tra chi governa e chi all’opposizione. Per questo, cosa non da poco, non è sfuggita la distanza di Forza Italia rispetto a certa recente canea politica, originatasi a Forlì per responsabilità di taluni miserevoli, litigiosi protagonismi dentro la coalizione del sindaco Zattini.

Tutto sommato, nel panorama politico forlivese non sfigura affatto il gruppo di Forza Italia: Vinicio Pala, Alberto Gentili e Giulia Versari i suoi tre consiglieri comunali; Giuseppe Petetta il suo unico assessore, forse nella necessità di essere un tantinello più empatico, meno distaccato dalla realtà. La guida sempre in salde mani femminili, quelle di Giulia Versari, capogruppo consiliare comunale, e quelle, certo più esperte, di Rosaria Tassinari, da lungo tempo reggitrice, proprio nel senso di azdora attenta e opportuna, delle sorti politiche di Forza Italia in Romagna.

Nel primo semestre della seconda giunta Zattini il gruppo forlivese di Forza Italia, devo riconoscerlo, ha dato prova di particolare e non strumentale attenzione agli aspetti della sicurezza e del sostegno sociale, all’efficienza delle infrastrutture, della viabilità e della rete comunicativa sul territorio, alla tutela ambientale e alle conseguenze del cambiamento climatico che tanto ha devastato la Romagna con più eventi alluvionali. Sicuramente, si può fare meglio e di più, Forza Italia non lo nega, ma dobbiamo perlomeno riconoscerle il merito di voler ricostruire senza strafare, ma per gradi, mattone dopo mattone, quel tessuto sociale, economico e politico, da troppo tempo in crisi nel capoluogo forlivese.

Dunque, a Forlì Forza Italia riparte da quota 300 iscritti, sempre nella tradizione di quel “modus est in rebus” ovvero “esiste una misura nelle cose”, locuzione latina dalle Satire di Orazio, che da sempre pare ispirare il miglior moderatismo politico, nel segno sia del liberalismo democratico sia della più significativa tradizione cattolica.

Franco D’Emilio

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