Nel quartiere forlivese dei Romiti bussano alla vostra porta i sorci, magari esuberanti zoccole o infide pantegane? Suvvia, non fatene un problema, non ci monti sopra chissà mai quale speculazione politica il solito capopopolo rionale: questo paiono dire gli addetti comunali, autorevoli per competenze rattesche, ancora di più pare dirlo Giuseppe Petetta, assessore pluridelegato alle politiche ambientali ed energetiche, al verde pubblico e alla mobilità, infine alla transizione ecologica e al benessere animale.
Le autorità comunali ci rassicurano che i topi a Forlì, come altrove, non sono una novità, ci sono sempre stati, quasi in una simbiotica convivenza da “Uomini e topi”, celebre romanzo breve di John Steinbeck. Ora sono solo cresciuti o, forse, soltanto più presenti ai Romiti perché disturbati, costretti a sloggiare dalle loro abituali tane cittadine, a causa di alcuni lavori post alluvionali, quali gli interventi sul bizzoso, imprevedibile fiume Montone, prossimo, guarda caso, proprio al quartiere Romiti, adesso tanto copiosamente rattizzato.
Tutto questo per dire che il Comune, in questo caso premuroso mousebuster, anziché ghostbuster, ha sempre svolto e continuerà a svolgere con impegno le necessarie, periodiche derattizzazioni, soprattutto ogni opera di bonifica, pulizia ambientale, utile a prevenire l’invasione dei molesti roditori. Però, anche i cittadini devono fare la loro parte, collaborare con una maggiore pulizia dei loro spazi, con più attenzione ai rifiuti propri e altrui, insomma, siamo alla solita scontata ovvietà che il Comune ha sempre fatto, ma i forlivesi dei Romiti hanno le loro colpe.
Stai a vedere che l’unico ad aver fatto di un bruscolo una trave, di un piccolo guaio un grave problema è allora il povero, lo scrivo con stima, Stefano Valmori, coordinatore del Quartiere Romiti, giustamente allarmatosi per l’inusuale, ampia presenza di grossi ratti e prontamente sollecito nel darne pubblica segnalazione. Non conosco Valmori, ne’ so ne’ mi interessa come la pensi, mi preme solo dire che ha assolto bene e appieno al suo ruolo su una problematica concreta, assolutamente non ignorabile nell’interesse della salute pubblica: ha sicuramente stizzito, dato motivo di rosicare a taluni paladini dell’attuale giunta, assessore Petetta compreso, quest’ultimo, fra l’altro, pure in risposta ad ogni interrogazione consiliare, sempre incline a risposte laconiche, lapidarie quasi infastidito dell’altrui audacia inquisitoria nei suoi confronti.
Questo pezzo mi è stato sollecitato, anche ispirato nel titolo, da un caro amico, politicamente attivo nel centrodestra forlivese, segno, dunque, quanto il problema dei sorci rosicchioni sia trasversale da destra a sinistra. Certo, il compito di mousebuster, cacciatore di zoccole, richiesto all’assessore Petetta, è impegnativo e di notevole esposizione al giudizio dei cittadini dei Romiti, ma è anche un impegno che espone lo stesso amministratore ad un possibile conflitto di interessi: potrà, infatti, Petetta risultare perfetto pifferaio magico, liberatore dai topi, senza confliggere con la sua delega al benessere animale, quindi evitando di esporsi alle accuse di sterminio da parte degli animalisti e della sinistra? Quasi Ghino di Tacco al varco di Radicofani lo attendo al prossimo Consiglio comunale.
Franco D’Emilio