Ce voleva proprio sta pupa de la Garbatella

Giorgia Meloni all'ONU

Pochino e maluccio aveva fatto e avrebbe fatto ora il testone ‘Mortadella’; altrettanto stentatamente aveva concluso e avrebbe concluso qualcosa ora l’austero professorone bocconiano, sempre in loden perché più monti che mare. Pure meno che nulla aveva fatto e avrebbe fatto ora il professorino pisano, sventolato di orecchie, alla fine solo saputello fuggiasco in Francia, spernacchiato dal suo successore di Rignano sull’Arno; solo bischerate e baccano aveva combinato e avrebbe combinato ora il borioso Stenterello fiorentino, tanto parolaio quanto provetto infinocchiatore.

Difficile ricordare cosa mai abbia fatto e immaginare cosa avrebbe fatto ora il cortese cameriere “gentilone”, dunque sorvoliamo senza indugio su tale minimo ruolo domestico; fichi secchi o giù di lì aveva fatto e avrebbe fatto ora il conte avvocaticchio “giuseppi”, garbato cicisbeo tutto bon ton, double face tra il gialloverde e il giallorosso, uscito fuori dalla scatoletta di tonno della Premiata Ditta Grillone & Soci Scappati di Casa.

Per dirla in romanesco, Ce voleva proprio na pupa, na ciumachella tosta del popolino romano, addirittura “garbatellara”, senza fronzoli e titoloni di dignità accademica per riuscire dove altri hanno soltanto fallito. Eh, brava Giorgia, buonsenso e pochi impicci, che infila un successo dopo l’altro, lo dicono i numeri, lo dice l’Istat, soprattutto i fatti, quelli mancati agli altri su inflazione, occupazione, politica internazionale; persino, adesso, in soli 20 giorni la liberazione di Cecilia Sala, imprigionata senza ragione dalle pretaiole palandrane nere barbute della vergognosa dittatura religiosa islamica in Iran. Ce voleva proprio sta pupa de la Garbatella!

Franco D’Emilio

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