Non poteva mancare ed eccolo sorridente, immortalato nella foto di quattro Italioti Vivi, Matteo Renzi compreso: quest’ultimo con un braccio sulle spalle del nostro Leonardo Gallozzi, microbica, promettente novità a prezzo di saldo della politica forlivese nell’era Zattini, oltre che entusiasta discepolo del sommo e fine maestro del contado di Rignano sull’Arno. Una foto che racconta spensierata allegria, quasi cameratesca ilarità tra amici, appena dopo una partita tra scapoli e ammogliati.
Sorridono tutti e quattro, fissando un punto, forse, sopravvalutandoli, un prossimo obiettivo strategico di Italia Viva, ammesso che il partitello renziano, appunto di quattro amici al bar, sia capace di esprimere uno. Nella foto Gallozzi indica qualcosa, difficile immaginare cosa, se un amico, un gruppetto in baldoria o, magari, Elena Boschi in una sua conturbante, ardita mise, capace di provocare, scuotere il torpore dei quattro gatti di Italia Viva. Certo, ne varrebbe sempre la pena!
L’occasione di tanta allegria è stato, sabato scorso 11 gennaio, il compleanno di Renzi, ora irriverente leaderino di poco più del 2% dopo i fasti, i trionfi aleatori di segretario del Partito Democratico, durati significativamente quanto il rumore di chi “avea del cul fatto trombetta”. Cinquant’anni tondi tondi, in parte a gonfiarsi come un gallettino mugellese con aspirazioni aquiline, in parte a restare su come l’Ercolino sempre in piedi, pupazzo gonfiabile dei fotografi di spiaggia negli anni ’60-70.
Dunque, i primi cinquant’anni di Renzi: tremano i polsi e s’indugia giustamente in una palpatina scaramantica agli zebedei al solo pensiero quanti guai, ancora, nel suo prossimo mezzo secolo di vita possa combinare alla politica italiana il fiorentino, padre dello strampalato Jobs Act e dell’infelice riforma costituzionale, per fortuna trombata da referendum nel 2016. Renzi, tuttavia, non desiste, compie cinquant’anni e sogna di puntare ancora a mettere su il grande centro, lui che al massimo può ambire a fare il centrino sotto tazza a qualche inciucio della sinistra.
Però, il nostro Leonardo Gallozzi, mutevole camaleonte, errante tra il centrodestra forlivese di Zattini e il centrosinistra regionale del nuovo governatore dell’Emilia Romagna, Michele De Pascale, al compleanno di Renzi c’era, ha mangiato la torta, s’è divertito con qualche bischerata, degna di una zingarata di Amici miei, infine si è lasciato ispirare dal suo capo ed è tornato a casa orgoglioso di poter dire “c’ero anch’io, uno fra tanti, pochi, ma buoni perché di pura tempra renziana”. Sono davvero soddisfazioni!
Franco D’Emilio