
Certo, mai perdere il treno, magari quello western per Yuma, o l’aereo, magari quello grottesco “più pazzo del mondo” perché, non solo in celebri film, treni e aerei possono spesso essere gli ultimi nella notte e chissà quando i prossimi. Così, meglio essere provvidi a salire su un aereo, prima che sia troppo tardi e si rischi di non decollare più dal proprio aeroporto cittadino. Questo spiega la premura, il ragionevole buonsenso del gruppo consiliare di Forza Italia a Forlì di sollecitare il concreto svolgimento di quel tavolo istituzionale sul sistema aeroportuale regionale dell’Emilia Romagna, già annunciato dal nuovo governatore Michele De Pascale.
I tre rappresentanti forzisti forlivesi, nella persona di Giulia Versari, Alberto Gentili e Vinicio Pala, paiono davvero voler promuovere e sostenere una nuova visione complessiva del trasporto aereo in regione, rispondente a quattro punti essenziali: prescindere da prospettive e interessi localistici; rispondere efficacemente a esigenze di mercato, ben distinte e ripartite tra la dimensione nazionale e quella internazionale; assicurare l’uso di aeroporti stabili, moderni, sempre più vere infrastrutture, simultaneamente integrate nella rete generale dei nostri trasporti regionali terra, aria, mare; infine, trovare nello sviluppo della realtà complessiva e particolare del sistema aeroportuale emiliano-romagnolo spunti di continua innovazione tecnologica, pure territorialmente originali, che tocchino la logistica, l’ausilio digitale, la stessa progettazione aerea, tutto sempre in sinergia con ogni attività di ricerca e sperimentazione, universitaria e non, dei territori interessati.
Non sempre è facile giungere ad una visione di insieme che dia evidenza al particolare, in questo caso conciliare nell’intera rete aeroportuale dell’Emilia-Romagna le aspirazioni e le vocazioni dei quattro poli che la costituiscono: Bologna, Forlì, Parma e Rimini. Primo punto essenziale per questo obiettivo, ridurre la concorrenza tra gli aeroporti, agendo con equa proporzionalità sulla concessione di scalo alle diverse compagnie aeree; punto due, programmare ed equilibrare, secondo le esigenze territoriale di ogni scalo, la ripartizione tra passeggeri e merci; terzo punto, fare di ogni aeroporto un’occasione di sperimentazione e formazione professionale; quarto e ultimo punto, garantire ordinari e adeguati finanziamenti pubblici, anche sinergici con contribuzioni private, ma sempre e soltanto su programmi, progetti concordati.
Ragionando obiettivamente su questi quattro punti possiamo pensare di meglio corrispondere le vocazioni e le capacità d’esercizio di ogni scalo aereo della nostra regione. Chiaramente, il gruppo consiliare di Forza Italia a Forlì tiene a cuore la situazione dell’aeroporto cittadino “Luigi Ridolfi”, ravvisandovi attualmente una potenzialità inespressa o contenuta o, magari, avversata da eccessi di concorrenza, da ridotti, instabili e magri finanziamenti, da troppo interferenze, non escluse quelle politiche, nella gestione d’impresa. L’aeroporto di Forlì ha una consolidata vocazione nel trasporto merci; poi, nel traffico turistico in condivisione con quello di Rimini e qui, al riguardo, sarebbe auspicabile, opportuna una ripartizione dei voli di genere interessati; infine, è parte di un elevato polo tecnologico, volano di ricerca e applicazione, istruzione universitaria e formazione al volo, al controllo aereo.
Fra tanto menare il can per l’aia, l’impegno del gruppo consiliare forlivese di Forza Italia sembra focalizzarsi con giuste motivazioni sulla realtà del sistema aeroportuale regionale e sul futuro, in questo contesto, del nostro aeroporto cittadino. Giulia Versari, Alberto Gentili e Vinicio Pala si riconoscono attraverso Forza Italia anche interpreti del sentimento, dell’orgoglio dei forlivesi, a lungo amareggiati dal destino sospeso, incerto, a volte davvero molto precario del loro aeroporto, da sempre, però, nella storia e nell’utilità del territorio romagnolo delle provincie di Forlì e Ravenna.
Franco D’Emilio