
Pare che a Forlì Comunione e Liberazione, assieme all’Azione Cattolica scenda in campo a sostegno delle prossime elezioni nei quartieri cittadini, quindi contro l’assenteismo dalle urne per i parlamentini di quartierino. Una vera e propria crociata cattolica contro il disinteresse, sinora manifesto nei dati, per la scarsa attrattività di una tornatina elettorale, simile solo alla scimmiottatura di una cosa seria.
Naturalmente, i due movimenti cattolici hanno pieno diritto ad esercitare un loro endorsement sia a favore di tali mini elezioni sia, in particolare modo, perché la cosa è, sotto sotto, palese, a favore di candidati, cari o negli interessi delle proprie organizzazioni. A tal fine, immagino le confabulazioni domenicali sul sagrato delle chiese, all’uscita dalla messa; la mobilitazione porta a porta; il seme propagandistico, gettato in ogni riunione, gruppo, conventicola e attività fiancheggiatrice del cattolicesimo forlivese.
Forse esagero, sbaglio, ma questo endorsement stona, contraddice che “a Dio si dia quel che di Dio e a Cesare quel che di Cesare”, ancora di più il principio cavouriano di Libera Chiesa in Libero Stato.
Franco D’Emilio