A Forlì lavori infiniti a Palazzo Albertini

Palazzo Albertini

Questa non è affatto la critica di alcuno, tanto meno di una giunta o parte politica: è soltanto il racconto documentato come vadano realmente le cose e quanto sia stupido per chiunque, ancora di più per un amministratore pubblico, negare l’evidenza dei fatti. È vero che chi va piano, va sano e va lontano, come dice un saggio proverbio, ma è, pur vero, che spesso non si sa bene quando arrivi a destinazione. È un po’ il caso dei lavori di restauro, consolidamento e nuovo allestimento museale di Palazzo Albertini a Forlì, ormai in gioco da quasi 7 anni a partire dal 2018, anno di delibera della fattibilità tecnica. A Genova in 15 mesi ovvero in un anno e tre mesi è stato realizzato il viadotto San Giorgio dopo il tragico crollo del ponte Morandi; a Forlì con Palazzo Albertini si rischia che il prossimo 11 settembre siano trascorsi un lustro e due anni ovvero una settennale, tediosa via crucis senza essere giunti a capo dell’opera.

Certo, lo riconosco, a Genova l’urgenza di risolvere lo strategico problema della grande viabilità dopo il crollo Morandi ha messo le ali alla realizzazione della nuova struttura; a Forlì, invece, nessuna premura, sette anni sono davvero uno sproposito senza scuse, di concludere i lavori a Palazzo Albertini, previsto, fra l’altro, come nuovo sito espositivo della Collezione Verzocchi, sfrattata da Palazzo Romagnoli. Legittimo, dunque, il dubbio che a Forlì qualcuno meni il can per l’aia o, magari, ciurli nel manico e prenda per il naso i cittadini.

Il progetto di Palazzo Albertini è partito ad opera dell’ultima giunta comunale di centrosinistra, sia con la preliminare delibera n. 247 dell’11 settembre 2018, circa la fattibilità tecnica del restauro e del miglioramento sismico dell’antico edificio con l’obiettivo di realizzarvi un Urban Center, sia con la successiva determinazione n. 264 del 29 gennaio 2019 per la messa a disposizione di un milione di euro, tra finanziamenti regionali e comunali. Quindi, la prima giunta di centrodestra Zattini ha ereditato dal sindaco di centrosinistra Drei un progetto di fattibilità, finanziato per 1.000.000 di euro.

Detto questo, soltanto con la prima sindacatura Zattini si apre e parte il cantiere dei lavori a Palazzo Albertini, appunto successivamente alla delibera di giunta n. 418 del 18 novembre 2019. Eppure, già allora, nonostante la chiarezza di questi tempi e atti procedurali, l’assessore al bilancio e al patrimonio Vittorio Cicognani non esitava col Corriere Romagna a lasciarsi andare ad una mezza bugia: “… è uno dei progetti ereditati dalla precedente amministrazione, non volevamo lasciarlo a metà”. Lasciare a metà cosa, se mai alcun lavoro è mai iniziato sotto la precedente giunta di centrosinistra? Davvero una pessima figura per l’assessore Cicognani che bluffava, dimentico quanto le bugie abbiano solitamente le gambe corte.

Dopo poco più di due anni, su ForliToday del 14 gennaio 2022 sempre l’assessore Cicognani parlava, udite udite, di secondo stralcio di lavori a Palazzo Albertini per tinteggiatura, posa nuovi solai al secondo piano, poi per restauro locali e consolidamento delle parti interne. Fine lavori prevista a gennaio 2023, un anno ancora in più. Una promessa quella dell’assessore Cicognani nuovamente disattesa, come testimonia la sua dichiarazione del 24 luglio 2023 a Teleromagna che “Palazzo Albertini diventerà un importante spazio espositivo che ospiterà nuove opere provenienti dalla Collezione Verzocchi. Fine lavori 2024” Bontà sua, ancora oltre nel tempo!

Solo quattro mesi dopo, all’incauta promessa dell’assessore Cicognani giungeva soccorrevole il dirigente del settore cultura Stefano Benetti che al Corriere Romagna del 29 novembre, sempre del 2024, dichiarava: “Sono agli sgoccioli gli interventi previsti a Palazzo Albertini”. Poco tempo dopo, a sgocciolamento finito, anch’egli provvidenzialmente soccorrevole, sopraggiungeva l’assessore alla cultura Vincenzo Bongiorno che annunciava conclusi i lavori a Palazzo Albertini e pronto il relativo progetto esecutivo di allestimento per accogliere la Collezione Verzocchi, al costo complessivo, reggetevi forte, di ben due milioni di euro! In tutto, sinora, già tre milioni di spesa, tondi tondi.

Il tira e molla lo chiudeva, al momento, il ritorno dell’assessore Cicognani su ForliToday del 17 dicembre 2024, assicurando, quasi in una sorta di magnum gaudium nuntio vobis, che “l’inaugurazione della nuova vocazione di Palazzo Albertini ci sarà entro il 2025”. La speranza non muore mai e noi siamo qui, prossimi a metà anno ’25, ad attendere che si compia il verbo di Cicognani e si inauguri il rinnovato Palazzo Albertini. Certo, la pazienza ha un limite: nell’antica Roma in circa otto anni, dal 72 all’80 d.C., prima imperante Vespasiano, poi suo figlio Tito, fu costruito il Colosseo; nella Forlì del terzo millennio, tanto tecnologica, digitale e di crescente intelligenza artificiale, a stento dopo sette anni s’intravede la fine del restauro di un piccolo palazzotto.

Franco D’Emilio

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