
Oggi, triste, amaro anniversario della strage di Bologna: 85 famiglie, tuttora senza aver avuto piena giustizia, piangono loro cari, colpiti dall’efferatezza terroristica di matrice fascista e massonica, come ampiamente sinora è emerso dalle indagini e dai processi, nonostante vergognosi depistaggi, tanto offensivi dello stato libero e democratico. Va anche ribadito che la definizione della loggia P2 come “loggia massonica deviata” non significa affatto escludere la complessiva, diretta e/o indiretta, responsabilità di tutta la massoneria, qualunque sia la sua obbedienza, nella “strage della tensione”, considerata nel suo insieme, compresa, appunto, il terribile avvenimento di Bologna.
La massoneria italiana e straniera, in particolare modo quella statunitense, fu mandante della strage bolognese, come altre inquadrata in un strategico, storico piano eversivo delle nostre istituzioni. Sin dall’ultimo scorcio della Seconda Guerra Mondiale la massoneria utilizzò Licio Gelli per condizionare gli esiti dell’Italia postfascista, perfino tessendo accordi con le formazioni partigiane: a Pistoia Italo Carobbi, comandante delle formazioni comuniste trattò con Gelli per far fuori Silvano Fedi, valorosa e popolarissima guida del movimento partigiano, ispirato a Giustizia e Libertà. Ancora, come bene indagò il famoso giornalista Gianfranco Piazzesi, Licio Gelli ebbe frequenti contatti con Palmiro Togliatti e Pietro Secchia.
Oggi, in diversi partiti, di destra e di sinistra, risulta fortemente infiltrata e consolidata la presenza di iscritti alla massoneria, solitamente nelle vesti del moderatismo politico, ma non mancano anche quelli in veste più o meno radicale, persino estremistica. Si può commemorare la strage di Bologna, mandante la massoneria ed esecutore il terrorismo fascista, e ignorare quanto oggi l’odierna politica italiana, nazionale e locale, pure quella forlivese, sia “bacata” dal verme massonico, erede storico di quello responsabile della strage bolognese?
Non facciamo gli struzzi, nascondendo la testa nella sabbia, guardiamoci attorno, onoriamo davvero l’insegnamento di Falcone e Borsellino per combattere ogni potere occulto e armato contro le istituzioni e la democrazia: fra l’altro, come dimenticare lo storico, provato rapporto tra mafia e massoneria? Oggi, vedo ancora tanta ipocrisia commemorativa!
Franco D’Emilio