Galeata Futura pendant con Predappio Futura

piazza di galeata

Giorni fa Predappio Futura, adesso Galeata Futura: l’una pendant dell’altra, entrambe denominazioni, in verità poco originali e, al momento, solo pretenziose, dell’opposizione di sinistra,  per lungo tempo rumorosamente assente nei Consigli comunali delle due località. Cambia solo il nome: da quello del paese del Duce, un tempo “ardito”, ora miseramente ridotto a celebrare col cartone la propria memoria storica, al nome del paesello pettegolo “taglia e cuci” sulle rive del Bidente e da sempre abusivo sull’antica Via dei Romei, pure con il nuovo ponte, ardita infrastruttura finita in tribunale per la sua “campata in aria”.

Resta in entrambi i casi il comune aggettivo “Futura”, quasi auspicio della sospirata riscossa della sinistra predappiese e galeatese dal lungo torpore, dal complice silenzio nei confronti delle rispettive giunte di centrodestra. A Predappio e Galeata la sinistra s’è svegliata al sogno di un possibile, nuovo “sole dell’avvenire”, finora, però, davvero pigro a destarsi sull’orizzonte. Da qui il comune colpo di tosse, purtroppo ancora da pulce, di un condiviso “j ‘accuse” contro il malgoverno paesano del centrodestra.

Di Predappio e del suo sindaco ho già scritto, ora tocca alla sindaca di Galeata Francesca Pondini, anch’ella, nelle accuse della sinistra, non meno piaciona, accomodante e cerchiobottista, persino irrispettosa e scarsamente trasparente. Dunque, dopo il tonfo nella polvere di una trascorsa zarina, adesso a Galeata sotto i colpi della sinistra, che non c’è, cade pure il mito dell’amabile “sindaca-adzora” del centrodestra Pondini, sempre tanto giocosamente sorridente, loquace di tanto nulla e concretamente fattiva soltanto di scontata, inevitabile, minima ovvietà amministrativa.

Ancora, nell’aria vola il memorabile svarione della sindaca galeatese sulla storia della Romagna toscana, pronunciato “coram populo” all’ultima BIT, Borsa Italiana del Turismo, svoltasi a Milano. Lo so, molti sorridono ancora, ma, in fondo, ormai ovunque, che sia Predappio o Galeata o altro, bisogna accontentarsi di quel che passa il mercato, tanto dozzinale, dell’attuale politica locale, pienamente corrispondente ad un pari elettorato di tanta bocca buona.

Se, quindi, la sindaca Pondini ha deluso l’opposizione di Galeata, questo è conseguenza dell’aurea mediocrità politica dei nostri giorni, ma forse anche del fallito inciucio, persino a Galeata, tra destra e sinistra dietro il paravento di un solo fittizio, apparente gioco delle parti tra maggioranza e minoranza sugli scranni del Consiglio comunale. Alla fine, di Francesca Pondini possiamo e dobbiamo accontentarci,  c’è di peggio, pochi, ormai, fanno bene e volano alto in politica: lasciamo che la sindaca Pondini ci sorrida ancora, animatrice municipale e turistica, tutta feste, cerimonie e balocchi, della sua Galeata, ameno e operettistico paese dei campanelli.

Franco D’Emilio

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