Una nuova loggia massonica a Forlì?

massoneria

Il centro storico di Forlì si spopola, si desertifica, sempre più terreno di illeciti e diffusa criminalità, eppure c’è chi proprio nel cuore di questa città cerca e compra casa, forse trovando, chissà, congeniali ai propri fini talune aree grigie, certe zone d’ombra, alcune aree trascurate dello storico abitato forlivese. Costui o costoro meriterebbero davvero d’esser premiati quali protagonisti del ripopolamento e della riqualificazione del nucleo antico della nostra città!

È il caso di una società costituitasi il 21 gennaio 2025 e con sede legale in via Bruni 1 a Forlì, che tra i suoi primi atti annovera, così pare, l’acquisto in via Fratti 20, sempre a Forlì, di un immobile di 400 mq., fra l’altro da tempo in stato di incuria, quindi bisognoso di ampia ristrutturazione per diverse centinaia di migliaia di euro. Evidenzio che quanto riportato circa la società in questione è desunto dalla visura che qualunque cittadino può chiedere presso la Camera di Commercio della Romagna-Forlì-Cesena e Rimini: così si legge ed apprende che i soci sono sette, tutti professionisti affermati, nomi noti e significativi del milieu cittadino, molto vicini, persino trasversalmente da destra a sinistra, al mondo politico e ai partiti. Insomma gente che conta e fa peso.

Sette, quindi, pari al numero dei nani della favola di Biancaneve, ma che certamente non dovranno lavorare di piccone e pala in miniera per trovare i fondi, utili alla ristrutturazione dell’immobile di 400 mq. in via Fratti 20 a Forlì. Per carità, intendiamoci, ciascuno è libero di comprar casa dove e per l’uso che gli aggrada, anche se, talora, può risultare discutibile, inopportuna, anche anacronistica qualche destinazione d’uso finale. Da fonte attendibile, in fondo una cosiddetta “gola profonda” degli ambienti massonici forlivesi, ho appreso che l’immobile di recente acquisto in via Fratti 20 dovrebbe ospitare una seconda loggia del GOI, Grande Oriente d’Italia, promossa da fratelli antagonisti dell’attuale, unica loggia, viva a Forlì.

Perché una seconda loggia? Non certo per rispondere ad una necessità del forlivese comune, quanto piuttosto agli interessi di quei notabili “fratelli” cittadini che, in nome della tanto esclusiva e riservata solidarietà massonica, intendono incidere, mutare l’odierno assetto politico di Forlì e oltre, trasversalmente da destra a sinistra, anche giocando su talune fratture interne al PRI, all’area del centro moderato, non escluse certe frange del PD ovvero compagni ormai né carne né pesce, solo all’acqua di rosa. In fondo, il grembiulino massonico è di facile vestibilità; se, poi, da parte di qualche “fratello” c’è la previa esperienza del grembiulino di adepto a qualche accolita gastronomica dei garganelli, cappelletti o tagliatelle, beh allora ancora meglio: si rinnova il refrain che l’appetito vien mangiando.

Ah, dimenticavo: l’immobile in via Fratti 20 a Forlì pare acquistato per poco più di 100mila euro. Però, pensate che affarone strategico: da via Bruni 1, sede della società di via Fratti 20, ipotetica sede di una nuova loggia massonica forlivese, corrono poche centinaia di metri, tutti senza dare troppo nell’occhio, ideali magari a tarda sera di qualche venerdì. Chissà, sarà vero, così Forlì si apre al futuro?

Franco D’Emilio

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