Via dal serraglio di Facebook

Facebook Instagram WhatsApp in down

Da tempo meditavo di farlo, sollecitato dalla delusione della tanta pochezza d’uso di gran parte dei suoi utenti: ho deciso che, poco dopo la pubblicazione di queste mie parole, farò a meno, cancellando il mio profilo, dell’unico social, da me utilizzato, ovvero Facebook, unitamente alla sua messaggeria Messenger. La mia è una decisione libera, non indotta da alcuno né da qualche ragione comunque costrittiva; è solo una decisione responsabile, opportuna e necessaria per garantire il rispetto della mia persona sia nell’amor proprio di me stesso che nella considerazione altrui.

Ormai, Facebook è perlopiù il serraglio volgare e becero, ignorante e violento di persone di significativa nullità che, appunto, solamente nell’impersonalità di un social trovano quello spazio, altrove negato perché da loro immeritato. Certo, lo riconosco, anche in questo caso non si può e non si deve fare di ogni erba un fascio, quindi generalizzare a vanvera: infatti, accanto a persone educate, leali, civili, comunque rare, che veramente mi hanno onorato e arricchito con la loro amicizia, ho sempre più rilevato la crescente presenza di individui, utenti malevoli, se non addirittura ostili.

Tra quest’ultimi sono pure compresi, fra l’altro in numero non indifferente, quanti spesso, in parte o interamente, si nascondono dietro un’identità di profilo falsa e vile per il miserabile proposito di voler contrabbandare la propria misera persona con un’immagine ideale che celi la loro innata e, purtroppo, immutabile mediocrità umana. Me ne vado da Facebook per il fastidio, l’insofferenza di confondere il grano da semina delle mie parole, dei miei post con la gramigna, la zizzania, soltanto infestanti e divisive, di tutti quegli utenti che fanno della loro offensiva libertà di sproloquio la finalità della propria visibilità social.

Facebook non mi mancherà: la mia vita, le mie idee, i miei scritti prescindono dal pollice recto di un I like come da quello verso di un I don’t like; chi vorrà continuare a leggermi potrà farlo su queste pagine, anche replicando criticamente alle mie argomentazioni con quella testa, quella logica, soprattutto quell’onestà intellettuale, solitamente mai espresse da certa piazza villana di Facebook che, comunque, non mi ha mai intimidito, magari solo costretto a darle una lezione esemplare nelle sedi opportune.

Franco D’Emilio

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