Quasi novello Ghino di Tacco sono stato pronto alla discesa a valle, stavolta dalle Balze di Verghereto, non più dalla Rocca di Radicofani, qualora, in tempo per la tavola di Natale, non fosse stato recapitato “a ciascuno il suo”, tanto per ricorrere alle parole di Leonardo Sciascia. Invece no, tutto a posto, ho dovuto rinfoderare la spada dal proposito di usarla per fare spiedo di chi spesso, ancora di più in politica, per dirla alla Leopardi, non rende quel che promette allora.
1.675 panettoni sono stati, infatti, puntualmente consegnati ad altrettanti ultranovantenni forlivesi: dunque, missione compiuta, romanamente “ce l’avemo fatta“. L’Amministrazione comunale del sindaco Zattini ha tenuto fede al suo natalizio regalo glicemico ai super anziani dei quartieri cittadini, pensiero davvero lodevole di vicinanza e affetto alla tarda età. Quale, poi, novello Stefano Pelloni, brigante scaltro a pensar maligno, neppure ho atteso invano che tanta generosità panettonesca comunale ai super nonni forlivesi fosse presto fissata a memoria dei posteri dall’efficace panegirico di uno scatto fotografico, veramente unico, eloquente, in particolar modo memorabile.
Infatti, eccola, puntualmente immancabile la foto ricordo, l’obiettivo a fuoco di nuovo e soltanto su di lui, l’onnipresente assessore-vicesindaco Vincenzo Bongiorno, al centro tra un nonno ed una nonna, ai quali va il nostro affettuoso e comprensivo abbraccio quali testimonial, in questa circostanza, come un’efficace politica sociale per gli anziani a Forlì non possa prescindere dalla consegna, altamente simbolica, di un panettone.
Non sono rimasto deluso: come sempre, la foto è iconica, dice tutto sulle chiare finalità di dozzinale propaganda politico-amministrativa della giunta Zattini, impreziosisce l’ormai vasto album fotografico personale di Vincenzo Bongiorno, sempre tormentosamente ubiquo, ovunque si possa apparire e finire in foto.
E poi lo scatto, lo vedete, risulta abilmente accattivante e persuasivo della tanta bontà ritratta, principalmente quella di Bongiorno, amorevole esempio del sostegno dovuto agli anziani: guardate con quanta premura il vicesindaco-assessore offre il braccio all’appoggio dell’anziana signora, beneficiaria della consegna di tanto panettone! Veramente un gesto che tocca il cuore, un gesto piccolo, ma degno del Premio Livio Tempesta per la bontà! Risulta, certo, un po’ disdicevole nella foto l’evidenza del marchio, più che leggibile, dei due panettoni donati, increscioso e plateale caso di scorretta pubblicità.
Di una cosa mi dolgo: rispettata la quota rosa tra il nonno e la nonna, tra un signore ed una signora alle estremità della foto, invece violata nella presenza assessorile, chiaramente monopolizzata dal solo maschietto Bongiorno. Quanti nonni avrebbero accolto entusiasticamente, accanto alla figura dell’onnipresente Bongiorno, una presenza assessorile femminile, perché no quella dell’assessora agli eventi Andrea Cintorino, magari nello stesso delizioso abito natalizio di Mariah Carey nella sua canzone di planetario successo “All I Want for Christmas Is You”? Date retta, avrebbe fatto la differenza!
Per carità, l’omaggio di un panettone natalizio agli anziani è prassi diffusa in tante amministrazioni comunali, sia di centrosinistra che di centrodestra, al massimo la differenza sta se con canditi o senza. A sinistra, infatti, nell’interesse del popolo si preferisce solitamente il panettone candito, nel rispetto che sia sempre meglio, ancora di più in età avanzata, abundare quam deficere, tanto, si sa, persino ben altri deficit sono da sempre l’ultima delle preoccupazioni del centrosinistra; a destra, invece, si preferisce il panettone morbido e senza canditi che asseconda il morso sempre vorace e goloso, senza l’impiccio insidioso dei canditi sulle dentiere o gli impianti.
Proprio vero, pure in politica “a ciascuno il suo”, naturalmente panettone. W il Natale!
Franco D’Emilio